Senza il loro habitat, il processo di estinzione di Gorilla, scimpanzé e bonobo potrebbe irrimediabilmente accelerare. In Africa infatti il 90 per cento delle zone occupate dalle scimmie potrebbe scomparire entro il 2050, compromettendo la loro sopravvivenza. È l’allarme lanciato da uno studio della Liverpool John Moores University pubblicato sulla rivista Diversity and Distributions e ripreso dal Guardian.
Il report sugli habitat naturali delle scimmie
Il report ha coinvolto scienziati di circa cinquanta università e istituti di ricerca, ipotizzando due scenari. Nel primo vengono adottate delle azioni per difendere gli animali, nel secondo non si agisce per scongiurare il pericolo. Nel primo caso, si prevede che nei prossimi 30 anni le grandi scimmie perdano l’85 per cento dei loro habitat naturali, nel secondo addirittura il 94. Si è notato, in entrambe le situazioni, che la crisi climatica, unita alla distruzione delle aree naturali, saccheggiate per ricavarne minerali, legname, olio di palma e cibo, stia mettendo a repentaglio la sopravvivenza di specie animali in pericolo da anni.
La tempesta perfetta che mette a repentaglio le scimmie
«È una tempesta perfetta», ha dichiarato al Guardian la dottoressa Joana Carvalho, biologa e direttrice della ricerca. «Se aggiungiamo il cambiamento climatico alle attuali cause di perdita del territorio, il quadro appare devastante». L’analisi britannica si è servita di Apes (Ape Population Environment Surveys), database dell’Unione internazionale per la conservazione della natura che focalizza la sua attenzione interamente sulla vita e la salute dei primati. Dai dati si evince come i mutamenti climatici in atto sul nostro pianeta stiano sovvertendo i delicati equilibri delle aree abitate dalle scimmie, influenzando abitudini e comportamenti dei primati.
Gorilla, scimpanzé e bonobo, infatti, prediligono le pianure, che tuttavia sono caratterizzate sempre più da climi caldi e secchi, inadatti alla loro sopravvivenza. Secondo le previsioni degli scienziati, i primati saranno costretti a emigrare verso gli altipiani, dove il clima potrebbe diventare più favorevole, ma non si sa ancora se lo spostamento potrà avere delle conseguenze. «Poiché il cambiamento climatico obbliga la vegetazione a spostarsi in altura, tutti gli animali dovranno seguirne il percorso per evitare l’estinzione», ha dichiarato Fiona Maisels, membro della Wildlife Conservation Society e del gruppo di ricerca.
Dove si trasferiranno le scimmie
È necessario dunque creare una connessione fra le zone attualmente popolate dalle scimmie e quelle in cui potrebbero migrare in futuro, dando vita a nuove aree protette e relegando lo sfruttamento minerario e agricolo in territori circoscritti. In Gabon, per esempio, lo sviluppo delle coltivazioni, delle miniere e dei collegamenti stradali si è concentrato su aree già degradate, cercando di non intaccare le zone protette.
«Deve esserci un’attività condivisa per frenare l’estinzione delle grandi scimmie», ha affermato Hjalmar Kühl, dottore del Centro tedesco per la ricerca sulla biodiversità integrativa di Lipsia. «Tutte le nazioni hanno la responsabilità di garantire un futuro migliore ai primati e ai loro habitat».