Ieri mattina, sul versante francese del Monte Bianco, è morto uno sciatore di 21 anni. Il ragazzo è precipitato per 600 metri sul versante Nord dell’Aiguille Verte (4.122 metri).
Sciatore morto sul Monte Bianco
Il 21enne stava affrontando il couloir Cordier, un ripido canale con un dislivello di quasi 1.500 metri, quando sembrerebbe essere scivolato. Questo quanto riferito dai gendarmi-soccorritori del Pghm di Chamonix intervenuti in elicottero. Il giovane non era solo e a lanciare l’allarme sarebbe stato un amico di 22 anni che si trovava con lui. Entrambi sono originari dell’Alta Savoia francese.
Sempre nella stessa zona, il 1 giugno scorso i soccorritori hanno ritrovato due alpinisti morti ai piedi del canale Whymper. L’allarme era stato dato da una cordata che stava affrontando proprio quel settore. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo di 60 anni (la guida) insieme a un ragazzo di 21 (il cliente di Parigi) erano in fase di discesa quando improvvisamente sono precipitati. Da quanto si sa, la causa è da imputare ad un problema con la calata in corda doppia.
504 morti in incidenti in montagna in Italia nel 2022
Non solo in Francia, ma anche in Italia, gli incidenti legati alle gite in montagna sono purtroppo all’ordine del giorno. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha stimato in 504 i morti dovuti agli incidenti in montagna solo per l’anno 2022.
Le persone soccorse lo scorso anno sono state in totale 10.125, quelle ferite 5.823. Tra queste i feriti in maniera grave sono 1.298 e 228 con compromesse funzioni vitali. I soccorsi sono stati chiamati per il 45,9 per cento a causa di cadute/scivolate, per il 26,3 per cento per incapacità durante l’attività svolta e per il 13,7 per cento a causa di malori.
Secondo il rapporto del Soccorso Alpino e Speleologico, ci sono state un 9,8 per cento in più di richieste di soccorso rispetto al 2021. Per la maggior parte sono state legate all’escursionismo (50,2 per cento), poi per la mountain bike (9 per cento) per lo sci alpino (7,8 per cento), per l’alpinismo (5,4 per cento) e per la ricerca di funghi (4,2 per cento).