Petrolio e banche: quali sono le nuove sanzioni proposte dalla Ue contro la Russia

Redazione
04/05/2022

Il sesto pacchetto di sanzioni presentato da von der Leyen prevede anche un embargo progressivo dall'oro nero di Mosca da completare tra i sei e gli otto mesi.

Petrolio e banche: quali sono le nuove sanzioni proposte dalla Ue contro la Russia

La Commissione Ue ha presentato oggi un sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia tra cui la misura più attesa: quella sul petrolio. Come spiegato al parlamento in seduta plenaria dalla presidente Ursula von der Leyen Ue, Bruxelles ha proposto per l’oro nero un embargo progressivo da completare in un periodo tra i sei e gli otto mesi.

L’Ue ha proposto un embargo progressivo al petrolio russo

«Proponiamo un divieto del petrolio russo, un divieto totale d’importazione di tutto il petrolio russo, via mare e via oleodotto, greggio e raffinato», ha detto von der Leyen. «Ci assicureremo di eliminare gradualmente il petrolio in modo ordinato, in modo da permettere a noi e ai nostri partner di assicurare vie di approvvigionamento alternative e di ridurre al minimo l’impatto sui mercati globali. Questo è il motivo per cui elimineremo gradualmente il greggio russo entro sei mesi e i prodotti raffinati entro la fine dell’anno». Ungheria e Slovacchia saranno esentate fino alla fine del 2023: questa, secondo l’indicazione raccolta da fonti europee, la proposta presentata dalla Commissione europea agli Stati membri.da completare in un periodo tra i sei e gli otto mesi.

Sberbank e altre banche russe escluse dallo Swift 

L’Ue ha proposto anche l’esclusione dallo Swift di altre banche russe, tra cui Sberbank, la più grande della Federazione. «Colpiamo le banche che sono cruciali per il sistema finanziario russo e la capacità di Putin di creare distruzione», ha spiegato von der Leyen. «Questo solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale».

Sanzionati i militari responsabili dei massacri in Ucraina e tre emittenti di propaganda

Nel mirino del’Ue i militari che si sono macchiati dei massacri commessi in Ucraina. «Oggi sanzioniamo ufficiali militari di alto livello e altri individui che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili dell’assedio disumano della città di Mariupol», ha detto la presidente della Commissione Ue, «mandando un altro importante segnale a tutti i responsabili della guerra in Russia: sappiamo chi siete e sarete ritenuti responsabili». Le nuove sanzioni colpiscono anche i media. Saranno infatti bloccate tre emittenti che non potranno più distribuire i contenuti in Europa via cavo, via satellite, con app o via streaming. «Questi canali televisivi amplificano le bugie e la propaganda di Putin in modo aggressivo», ha spiegato von der Leyen. «Non dovremmo più dare loro un palcoscenico per diffondere queste bugie. Inoltre il Cremlino si affida a contabili, consulenti e spin-doctor europei. E questo ora finirà. Stiamo vietando la fornitura di questi servizi alle aziende russe»

Bruxelles sta pensando di sanzionare anche il patriarca Kirill

L’Ue, come rivelato da France Press, starebbe pensando di sanzionare anche il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. Oltre a 58 persone tra cui la moglie, la figlia e figlio del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

Da maggio l’Ucraina avrà bisogno di 5 miliardi di euro al mese 

Von der Leyen è poi passata al capitolo ricostruzione. «Il Pil dell’Ucraina dovrebbe scendere dal 30 al 50 per cento solo quest’anno», ha spiegato la presidente. «E il Fondo monetario internazionale stima che da maggio in poi l’Ucraina avrà bisogno di 5 miliardi di euro al mese per mantenere il Paese in funzione, pagare pensioni, stipendi e servizi di base». «Dobbiamo sostenerli, ma non possiamo farcela da soli. Accolgo con favore che gli Stati Uniti abbiano annunciato un massiccio sostegno di bilancio. E anche noi, come Team Europe, faremo la nostra parte», ha aggiunto. «L’Europa ha una responsabilità molto speciale nei confronti dell’Ucraina: con il nostro supporto, gli ucraini possono ricostruire il loro Paese per la prossima generazione. Questo porterà la stabilità e la certezza necessarie per rendere l’Ucraina una destinazione attraente per gli investimenti diretti esteri, e aprirà la strada al futuro dell’Ucraina all’interno dell’Unione europea».