Sanremo 2023: la Sala stampa, Ultimo e il diritto allo sbrocco

Michele Monina
07/02/2023

Anche quest'anno i bookmaker danno Ultimo tra i finalisti. Visto come andò nel 2019, con il dissing rivolto alla Sala Stampa, si attendono vendette. Poi ok, finirà tutto a tarallucci e vino, ma mica possiamo contare solo su Anna Oxa per un'alzata di testa. Almeno un dissidente nel cast ce lo meritiamo.

Sanremo 2023: la Sala stampa, Ultimo e il diritto allo sbrocco

Stasera inizia la 73esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, e a parte le curiosità sugli outfit di co-conduttrici e artisti in gara, curiosità che in alcuni casi si unisce a quella riguardo proprio chi siano certi artisti in gara tra i BIG, una domanda sembra quella che tutti si pongono come in un coro all’unisono: ma alla fine, stavolta vincerà Ultimo, o anche nel 2023, come nel 2019, arriverà secondo?

La maledizione dei bookmaker

Sì, perché avrete visto tutti quel meme che mostra un tipo (a volte anche una tipa, poco cambia) che mangia compulsivamente pop corn, sorridendo mentre guarda in camera con fare ammiccante. Il senso del meme, e mentre lo spiego mi incammino a larghe falcate verso il boomerismo, ché i meme non si spiegano, è che sta per accadere qualcosa di talmente interessante da meritare la nostra attenzione, come se si fosse comodamente seduti al cinema, pronti per l’inizio dello spettacolo. Ecco, dovessi pensare a qualcosa di davvero spettacolare, guardando a quanto accadrà al prossimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo, edizione numero 73, è che Ultimo, dato a ragione vincente da un po’ tutti i bookmaker, in buona compagnia di Marco Mengoni e Giorgia – questo è un anno con un cast talmente ricco che pensare a un solo vincitore annunciato sarebbe da folli anche per chi si occupa di scommesse, mica è un caso che lo stesso Amadeus abbia allargato a cinque il numero dei finalisti – arrivi alla finalissima ancora più come vincente annunciato e poi, magari proprio per un voltafaccia da parte della Sala Stampa, arrivi secondo, dando fuoco a tutta la Riviera di ponente, senza fare prigionieri.

Sanremo 2023: la Sala stampa, Ultimo e il diritto allo sbrocco
Marco Mengoni (da Instagram).

Quella vittoria inaspettata di Mahmood

Sarebbe un déjà vu, come il gatto nero che passa due volte nella Matrice mentre Neo, Trinity e compagnia bella aspettano che arrivi la telefonata che li riporterà a bordo della Nabucodonosor, perché già nel 2019, quando a vincere fu il cosiddetto «ragazzo Mahmood», classe 1992, Ultimo – che così lo chiamò salutandone la vittoria, lui che è del 1996, quindi “ragazzino Ultimo” – sbroccò in maniera quantomai roboante. Ricorderete tutti i fatti, per una settimana tutti lo avevano dato per vincente, dopo che nelle settimane precedenti il Festival già lo si era dato talmente tanto per vincente che quasi era inutile fare la gara, poi, zac, ecco che Mahmood, uno che era arrivato tra i BIG quasi per caso, vincitore di Sanremo Giovani a dicembre (invenzione di quel mattacchione di Claudio Baglioni che aveva sì tolto l’eliminazione dei cantanti in gara, ma poi aveva eliminato di sana pianta una intera competizione, quella rivolta agli emergenti) vinse a sorpresa, complice il “clap clap” ideato da Dardust per la sua Soldi, canzone che in effetti funzionò anche nelle settimane successive. Una vittoria assolutamente inaspettata, perché nessuno sapeva chi fosse Mahmood fino a quel momento, lui che a Sanremo, sempre tra i giovani, stavolta in gara canonicamente a febbraio, c’era già stato nel 2016, anno in cui però a vincere tra le Nuove proposte era stato Francesco Gabbani, in gara tra gli emergenti anche Ermal Meta e Irama, Carlo Conti santo subito.

Sanremo 2023: la Sala stampa, Ultimo e il diritto allo sbrocco
La vittoria di Mahmood a Sanremo nel 2019 (Getty Images).

Ultimo e i giornalisti in attesa della ‘vendetta’ 

Ultimo, vincitore delle Nuove proposte nel 2018, finì così secondo. Dietro i tre ragazzi, sempre ragazzi, caspita, de Il Volo, come sempre di donne a Sanremo se ne vedono pochine sul podio. Il Volo perculati dalla Sala Stampa, in maniera piuttosto volgare, considerando anche quanto la medesima Sala Stampa sia inchinata a novanta gradi ogni volta che un artista si presenta al suo cospetto, stessa Sala Stampa che aveva festeggiato con enfasi la vittoria di Mahmood beccandosi quindi i vaffanculo di Ultimo da San Basilio. Perché, il luogo di nascita credo abbia un peso nella vicenda, sentirsi preso per i fondelli quando si viene da un quartiere non facilissimo come quello della periferia romana che ha dato i natali anche a Fabrizio Moro, prevede che a sfottò si risponda prontamente, possibilmente alzando il tiro. Quindi, sbolognato il vincitore come «il ragazzo Mahmood», ecco che arrivò il dissing ai giornalisti, gente, vado a memoria, che si crede chissà chi solo perché per una settimana ha un micropotere, cioè quello di votare, in mano. Il tutto detto come si usa per strada, parlando di merde e usando un tono da regolamento di conti, con insulti vari, neanche troppo vaghi.

 

Apriti cielo, di colpo Ultimo diventò il Nemico Pubblico numero uno, parlo della Sala Stampa sia chiaro, fatto che ovviamente andrebbe letto come una nota di merito. Quanto affermato riguardo il sentirsi chissà chi solo in virtù di un voto, visto il fatto che la Sala Stampa è frequentata da un numero piuttosto alto di giornalisti e non che con la musica hanno assai poco a che fare, è assolutamente vero. E le tante minacce più o meno velate che ho sentito rivolgere proprio a Ultimo riguardo il Festival di quest’anno, minacce bonarie, sia chiaro, niente di fisico, qualcosa che suona come «vedrai che quando sarà il momento di votarti ci ricorderemo dei tuoi insulti», ne è prova provata. Poi, che a velate minacce corrisponda azione decisa è tutta da vedere. È nota la scarsa dose di personalità di chi in fondo ambisce più che altro a farsi un selfie con l’artista di turno, un cuoricino lasciato a un post visto come massima ambizione, ma visto mai che Ultimo non sia nella cordata giusta al momento giusto, un secondo posto potrebbe pur sempre arrivare, e di conseguenza lo sbrocco degli sbrocchi. Sbrocco che quest’anno sarebbe potuto elevarsi all’ennesima potenza, visto che uno dei suoi principali contendenti, stando ai bookmaker, è proprio Marco Mengoni che per qualche ora, nei giorni precedenti all’inizio del Festival, è stato dato per duettante nientemeno che con “ragazzo Mahmood”, andando in qualche modo a riportare la scena a quella tarda ora notturna del post-finale 2019. Due volte contro lo stesso artista, neanche identificato come tale, sarebbe stato davvero troppo, credo. L’aver identificato la notizia come una fake news ha vanificato quella che sulla carta sarebbe stata una grandissima situazione generatrice di altri meme.

Sanremo 2023: la Sala stampa, Ultimo e il diritto allo sbrocco
Anna Oxa (da Instagram Sanremo).

Per sperare in uno sbrocco, mica possiamo contare solo su Anna Oxa

Sia chiaro, se parte dello sbrocco del 2019 era proprio dovuto al, cito letteralmente, «avergliela tirata col dire che avrebbe vinto», il fatto che io ora dichiari pubblicamente che potrei anche godere nel vederlo arrivare ancora una volta secondo, sorta di totocutugnismo del nuovo millennio, potrebbe anche farmi passare ai suoi occhi come un volto amico, uno che invece di tirargliela gliela agevola, valli a capire i ragionamenti di questi artisti. Sia come sia, io è allo sbrocco che guardo con entusiasmo, allo sbrocco violento con insulti annessi rivolti alla Sala Stampa. Dio non voglia che a vincere invece dei due nomi su fatti, nomi che comunque vengono indicati dai bookmaker come i suoi massimi contendenti, non sia un completo outsider, non dico i “ragazzi Colla Zio”, perché va bene sognare a occhi aperti, ma un minimo di piedi per terra è sempre comunque bene tenerli anche nel sonno, ma magari un nome che apparentemente non è così forte, penso a Elodie, top player nelle classifiche ma non così forte nelle proiezioni, o magari fortissimi in classifica, penso a Lazza, ma poco considerato in quanto troppo poco sanremese, fatto che ne farebbe un perfetto “ragazzo Mahmood” di questa edizione. Vincesse poi Tananai, che l’anno scorso è arrivato ultimo, salvo poi esplodere nei social, bè, credo che a serio rischio sarebbe tutta la Liguria, ci metterei anche Costa Azzurra e alta Toscana. Poi, è scritto, Alba, la ballatona alla Ultimo, piano e voce che parte bassa e poi finisce per alzarsi fin sopra l’atmosfera, vincerà di sicuro e finirà tutto a tarallucci e vino, ma mica possiamo contare solo su Anna Oxa per auspicare un qualche sbrocco in un Sanremo che sembra davvero mettere d’accordo tutti, no? Almeno un dissidente all’interno del cast credo che ce lo meritiamo.