Mentre in Italia continua la polemica su Volodymyr Zelensky a Sanremo, con Matteo Salvini che ancora ieri gettava benzina sul fuoco – «Portare la guerra in mezzo ai Cugini di Campagna mi sembra veramente fuori luogo», ha detto ieri a Rtl 102.5, ribadendo che sabato quando Amadeus leggerà il suo messaggio sarà con i figli, «non penso mi chiedano di ascoltare la lettera di Zelensky a Sanremo. Ci guarderemo un film» – a potare virtualmente il presidente ucraino all’Ariston ci ha pensato, a suo modo, Tananai.
Il video di Tango racconta la storia a distanza di una coppia ucraina separata dalla guerra
Ieri notte infatti, è stato rilasciato il video ufficiale della sua Tango che racconta la storia di una coppia ucraina separata dalla guerra: Olga e Maxim, due 35enni di Smolino, nella provincia di Kirovohrag, che insieme hanno una figlia di 14 anni, Liza.
Olga e Liza fuggite a Milano, mentre Maxim combatte al fronte
Le immagini girate dai protagonisti stessi con il loro cellulare e inviate l’uno all’altra testimoniano nel video (diretto da Olmo Parenti per la produzione di A Thing By), la nuova realtà della coppia. Olga e la figlia Liza sono scappate in Italia il 28 marzo 2022, circa un mese dopo l’inizio dell’invasione russa, trovando dopo alcuni mesi ospitalità nel quartiere Isola.

Tananai: «È passato un anno dall’inizio dell’inizio guerra e ci siamo dimenticati che non si tratta solo di politica ma di quotidianità»
«Ero impegnato nella scrittura di Tango quando mi è stata raccontata da amici la storia di Olga e Maxim e sono stato subito travolto da emozioni forti e contrastanti», ha spiegato il cantante milanese. «L’obiettivo della mia musica è sempre stato quello di arrivare a più persone possibili e mi sembrava giusto, visto il tema della canzone, dare voce e immagini alla testimonianza di questi due ragazzi ucraini, rappresentando una delle tipologie di relazione a distanza, quella a cui non penseremmo mai: la separazione forzata a causa di una guerra. È passato un anno dall’inizio di questo conflitto e forse ci siamo dimenticati che non si tratta solo di strategia e politica ma di quotidianità che si sfaldano e si riadattano per non far svanire ogni traccia di umanità, di amore».