Sanremo 2023: previsioni sul vincitore (Ultimo?), pre-pagelle e polemichette

Michele Monina
22/01/2023

Il vincitore? Sarà lui, dopo la scoppola ricevuta da Mahmood. La sorpresa? Colla Zio. L'attesa? Tutta per Paola & Chiara. La delusione? Gli Articolo 31. Il Festival è alle porte e allora tanto vale giocarci su. Tra pezzi da Novanta, inteso anche come decennio, e polemichette su Madame, benvenuti nell'Amadeus IV.

Sanremo 2023: previsioni sul vincitore (Ultimo?), pre-pagelle e polemichette

Perché Sanremo è Sanremo. Partiamo da qui. O meglio, partiamo da una proposta di moratoria: da adesso in poi ogni qualvolta qualcuno scrive un pezzo sul Festival della canzone italiana, giunto alla 73esima edizione, meglio nota come Festival di Sanremo, sia proibito per regio decreto citare il refrain del noto jingle concepito da Pippo Baudo col maestro Pippo Caruso, «perché Sanremo è Sanremo». Già che ci siamo, ma so che questa può suonare come una crudeltà, perché altre occasioni in natura non esistono, metterei anche una moratoria su “città dei fiori” e sul termine “kermesse”, il che rende il parlare del Festival qualcosa di simile a una partita di Taboo, grado di difficoltà pro. Del resto quello che stiamo per andare a fare è proprio un gioco, perché Sanremo potrà anche non essere più Sanremo – la moratoria parte dal domani, credo – ma è sicuramente l’evento clou del mondo dello spettacolo italiano, prova ne sia il fatto che tutti se ne occupano, specie quelli che fingono di non guardarlo e di non volersene occupare, l’unico modo per affrontarlo seriamente è lasciare ogni residuo di serietà da parte, perché o la si prende con leggerezza o è davvero meglio dedicarsi a altro.

Sanremo 2023: previsioni sul vincitore (Ultimo?), pre-pagelle e polemichette
Amadeus, Morandi e le co-conduttrici Francini, Fagnani e Ferragni (in attesa di Paola Egonu). (da Instagram).

Re Amadeus porta all’Ariston 28 cantanti

Ora, il gioco che tutti fanno, specie chi fa il mio mestiere, cioè quello di scrivere di musica, nel mio caso specifico da critico musicale, è quello di lasciare studi e credibilità da qualche parte, contando che ci sia un guardarobiere a vegliare e che nessuno ce li rubi, andando a parlare per qualche settimana di musica dando voti, scrivendo pagelle, facendo previsioni manco fossimo Nostradamus, parlando con seriosità di canzoni che nella vita di tutti i giorni non ascolteremmo neanche se ci puntassero un bazooka alla nuca, finendo per essere presi sul serio anche dai bookmaker, che sulle pagelle stilano le loro quote. Insomma, il gioco che tutti fanno è quello di provare a azzardare il nome del vincitore, o almeno di chi salirà sul podio. Ma qui incontriamo un primo grosso problema, anzi due. Il primo è semplice, e avrà un effetto deleterio sul nostro umore nella settimana che va dal 7 all’11 febbraio, quella del Festival, appunto: i cantanti in gara quest’anno sono 28. Idea di Amadeus, che per il quarto anno di fila è conduttore e direttore artistico della kermesse (confermo che la moratoria parte domani), Deus ex machina e in machina del Festival che fa e disfa il regolamento in base al proprio umore mattutino. Ventotto artisti anche in virtù dell’aver anticipato a settembre per il secondo anno di fila, lo aveva fatto anche Baglioni al suo secondo Sanremo, Sanremo Giovani. In pratica ben sei dei partecipanti a Sanremo Giovani, andato di scena a dicembre, hanno avuto accesso al Festival di febbraio, andando a unirsi ai 22 nomi selezionati da lui, Amadeus. Sanremo Giovani, che quindi si chiamava Giovani verso Sanremo, è una gara il cui cast è stato composto da chi è stato selezionato tra gli iscritti a Sanremo Giovani e chi è stato selezionato da Area Sanremo, due contest diversi con due giurie diverse. La prima dedicata a chi ha già un contratto discografico, la seconda teoricamente a chi ancora non ce l’ha. A presiedere la giuria di Sanremo Giovani è Amadeus, a presiedere la giuria di Area Sanremo è Amadeus, a presiedere la giuria di Giovani verso Sanremo, con un voto che pesava il 50 per cento del voto finale, sempre Amadeus.

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Amadeus (Getty Images).

Occhio alle giovani sorprese: gIANMARIA, Colla Zio e Shari

Prendiamola a ridere. Comunque, dicevo, il primo problema è che le canzoni sono 28, quindi ci saranno serate che finiranno all’alba, e va bè, ma soprattutto sono 28 i nomi tra i quali si deve azzardare quello del vincitore. Uno potrebbe dire, va bè, ma tanto i sei giovani saranno sconosciuti, non vinceranno mai. Vero, o quantomeno probabile, anche se almeno un paio, l’xfactoriano gIANMARIA e il gruppo milanese Colla Zio, si faranno sicuramente notare, per non dire di Shari, sotto l’ala del superospite Salmo, e anche se Mahmood, che aveva vinto il Giovani verso Sanremo dell’edizione Baglioni, poi ha anche vinto il Festival, scippando la vittoria “annunciata” di Ultimo, che ricorderete non l’ha presa ai tempi benissimo.

Sanremo 2023: previsioni sul vincitore (Ultimo?), pre-pagelle e polemichette
I Colla Zio (da Fb).

Pezzi da Novanta, inteso anche come decennio

Ecco, segnatevi il nome di Ultimo. Secondo problema, siccome anche Amadeus, sempre lui, ha presente che 28 cantanti in gara sono davvero tanti, per non dire troppi, anche perché molti sono pezzi letteralmente da novanta della nostra discografia (da novanta perché nomi grossi, e da Novanta perché arrivano lì dritti dritti dagli Anni 90, vedi alla voce Gianluca Grignani, le finalmente redivive Paola e Chiara, i riuniti Articolo 31, altri nomi da segnarsi), ecco che ha deciso di allargare il podio dai classici tre posti a cinque. Saranno quindi cinque gli artisti che, all’alba di domenica 12 febbraio andranno a contendersi la vittoria finale nella cosiddetta finalissima, e se manco Amadeus sa che pesci prendere, figuriamoci noi che le canzoni le abbiamo sentite una sola volta ai preascolti avvenuti in Rai a inizio settimana. Comunque, questo è un gioco, e allora ecco qualche indicazione. Buon senso mi dovrebbe dire che vincerà Ultimo, il che, ovviamente, in caso di mancata vittoria da parte di Ultimo lo farà inalberare come una furia. L’altra volta è sbottato in Sala Stampa, accusando i miei colleghi di avergliela tirata, facendo i complimenti a Mahmood chiamandolo «il ragazzo», e finendo poi per dare, letteralmente, degli stronzi ai giornalisti, rei di aver influito col loro voto sulla vittoria di detto «ragazzo Mahmood» (per la cronaca il “ragazzo Mahmood” ha 30 anni, Ultimo 26). Nel senso, se uno come lui, uno che infila 11 stadi estivi di fila, riempie il Circo Massimo, fa sfaceli in classifica, decide di tornare sul luogo del delitto deve pur aver avuto qualche garanzia. Attenzione, non sto parlando di pastette, figuriamoci se a Sanremo ci sono le pastette, parlo proprio di rassicurazioni, dettate anche dal successo già avuto, il classico uno più uno. Mettiamola così, Ultimo alla finalissima ci arriva di sicuro, anche se ha una canzone molto alla Ultimo, voce profonda che alla fine si fa altissima, piano onnipresente, ma senza ritornello, e Sanremo è la patria dei ritornelloni orecchiabili.

il 7 aprile 1972 nasceva a Milano gianluca grignani
Gianluca Grignani (da Facebook).

Il gran ritorno glitterato di Paola & Chiara

Ha invece un ritornello orecchiabile, molto orecchiabile, e un brano fatto apposta per far vedere che è bravo e sensibile, un gran bel brano, Marco Mengoni, che a sua volta è un nome grosso. Anche lui fa stadi, ma di meno e con meno pubblico, e potrebbe a sua volta vincere. E sono due. Giorgia, vuoi che Giorgia torni a Sanremo e non finisca sul podio? Lei è oggettivamente bravissima, come sempre, e la canzone, anche questa Anni 90, va detto, le è stata cucita addosso per farcelo ricordare, con un testo interessante, per altro, dalla doppia lettura. Sono tre. Io ci metterei come outsider, nel senso che sono fuori dai giochi da tanto tempo, vai a sapere quel che succede, Paola e Chiara, che hanno fatto la canzone che ci farà ballare per tutto il 2023, un brano fortemente alla Paola e Chiara: evviva, roba da palle stroboscopiche, vestiti glitterati e tanta tanta spensieratezza. Fanno quattro. Chiaramente, come quando si fanno le squadre a Fantasanremo, Paola e Chiara sono per la cronaca le mie capitane, Giorgia il secondo, a seguire Anna Oxa, Shari e Leo Gassmann, questi ultimi scelti anche perché avevo finito i Baudi, la moneta battente del gioco.

Sanremo 2023: previsioni sul vincitore (Ultimo?), pre-pagelle e polemichette
Paola e Chiara (da Fb).

La canzone di Elodie destinata a diventare tormentone

Il quinto nome è sempre il più difficile. C’è, l’ho appena citata, Anna Oxa, che è una diva, un talento assoluto, ma forse è un po’ troppo sofisticata per questo Sanremo qui. C’è Grignani, con una ballatona delle sue, ma anche qui, non credo sia lui il candidato a una vittoria. Ci sono però almeno quattro nomi di giovani che se la giocheranno parecchio. Parto da quello che potrebbe sorprendere, se Sanremo continuerà ad assecondare la musica che gira intorno, Lazza. Lui porta un brano alla Lazza, con base di Dardust, destinato a fare miliardi di stream. Si diceva avrebbe stupito suonando il piano, e immagino lo farà la serata delle cover, ma con questa canzone sicuramente si farà notare. Come si potrebbe far notare Madame, con un brano molto veloce, con il titolo che ti si inchioda in testa. Certo, lei è impigliata in questa cosa dell’inchiesta per il falso green pass, complice il passo falso del noto post su Instagram in cui dava la colpa alla mamma, poi cancellato improvvidamente, quindi temo che il pubblico potrebbe fargliela pagare, ma la canzone c’è. Come c’è la canzone di Elodie, una un tempo complicata, forse, ma con la frase «le cose sono due, lacrime mie o lacrime tue» che è già tormentone. Tananai l’anno scorso è arrivato ultimo, ma quest’anno potrebbe fare danni, perché ha una canzone molto paracula e sanremese, quasi classica, e perché ha la faccia da schiaffi che lo ha fatto diventare uno dei cantanti più amati dai giovani. Dipende solo da come canterà, perché il brano è difficile e l’anno scorso dire che ha cantato male era fargli un complimento. Ci sono due outsider, nel senso di nomi diventati nel mentre molto amati, ma che di fronte a tanta ciccia se la giocano magari più a fatica: parlo del duo Colapesce e Dimartino, in gara con la battistiana Splash. Tutt’altra partita rispetto a Musica leggerissima, un brano malinconico che però è davvero solido, e i Coma_Cose, che mettono in scene una loro crisi personale, L’addio. Io i primi li vedrei davvero bene anche per la vittoria finale.

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Madame (Getty Images).

Il vincitore? Ultimo. La sorpresa? Colla Zio. La delusione? Gli Articolo 31

Lo so, ho fatto praticamente i nomi di metà del cast, ma io sono un critico musicale, mica un sensitivo, e sono anche un critico musicale che rifugge il gioco, anche se al momento un gioco sta facendo. Quindi volete un nome secco: Ultimo? Anche perché se no si farà saltare in aria all’Ariston, occhio. Volete il nome di chi sorprenderà? Colla Zio, col loro funkettone leggero, e Rosa Chemical, che andrà a prendere il posto di “quello strano” che l’anno scorso è stato di Dargen D’amico. Volete il nome di chi deluderà? Temo gli Articolo 31, troppo seriosi per un ritorno che, comunque, sarebbe dovuto essere all’insegna della spensieratezza.

Sanremo 2023: previsioni sul vincitore (Ultimo?), pre-pagelle e polemichette
Gli Articolo 31 (da Fb).

Polemichine e polemichette, l’anima del festival

Io, chi fa il mio mestiere ha anche lo strumento del Premio della Critica, accenderei un bel riflettore sul testo di Vivo di Levante, canzone che parla del corpo della donna, e già sarebbe di per sé una novità, in Italia, Paese bigotto e assolutamente discriminatorio verso le artiste, e della donna che riscopre il proprio corpo e anche il sesso dopo aver avuto un figlio, roba che giusto Halsey ha messo al centro della propria poetica, brava e coraggiosa. La quota polemiche, ma è già stato tutto scritto, se lo papperanno Madame, che non credo riuscirà a fare uno straccio di promozione che non ruoti intorno al suo falso green pass, e Anna Oxa, che non rilascerà interviste e che potrebbe farci vincere il Fantasanremo pur non sapendo che esiste il Fantasanremo, una diva è una diva. Certo, ci sono state le solite polemiche degli esclusi, o meglio, dei loro fan, perché a parte i Jalisse, in genere chi viene escluso non lo va a sbandierare, ma quelle sono organiche al Festival, che ogni anno lascia a casa più di quanti non chiami a sé, e con questo cast era davvero una gara dura, 28 posti o meno. Mettiamoci pure qualche polemichetta per la gestione da Re Sole di Amadeus, che cambia il regolamento quando e come vuole, che dice che non ci saranno ospiti italiani sotto i 70 e poi annuncia Salmo, produttore e autore del brano di Shari, Fedez, che ha duettato l’estate scorsa con Tananai e Mara Sattei, entrambi in gara, Guè e Takagi & Ketra, tutti abbondantemente sotto i 70. Insomma, tutto in piena regola. Come succede ogni anno alla kermesse canora della città dei fiori, perché Sanremo è Sanremo. Ah, io spero vincano Paola e Chiara o Giorgia, ma stavolta davvero uno vale uno.

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