A 500 metri dal Teatro Ariston, a poco qualche ora dall’inizio della quarta serata del Festival di Sanremo, è stato ritrovato un borsello abbandonato, in via Fiume, con all’interno proiettili, polvere da sparo e una sorta di miccia. Le forze dell’ordine lo hanno intercettato fuori da quella che è stata definita zona rossa, cioè tutta l’area di controllo che circonda i luoghi direttamente riconducibili alla kermesse canora. Mancava, all’interno della borsa, un componente per renderlo esplosivo, secondo le prime ricostruzioni. Alla vigilia della manifestazione si temevano atti di protesta degli anarchici per la vicenda legata al 41 bis di Alfredo Cospito e ora le forze dell’ordine pensano che si possa essere trattato di un atto dimostrativo. Ma prende corpo anche l’ipotesi di una provocazione di esponenti della criminalità locale.

Il pacco ritrovato a 500 metri dall’Ariston
Le prime ricostruzioni parlano di un pacco ritrovato in via Fiume, che dista circa 500 metri dal Teatro Ariston. Sia per il contenuto sia per com’è stato trovato, l’ipotesi che si tratti di un atto dimostrativo prende sempre più corpo. Il borsello, infatti, conteneva proiettili e forse polvere da sparo, oltre a una sorta di miccia, ma mancava un componente per renderlo effettivamente esplosivo. In attesa della prima relazione degli artificieri, che stanno provvedendo ad accertare il potenziale esplosivo del pacco, la procura indaga. Ciò che è certo è che la piccola borsa non era stata nascosta, ma lasciata in bella vista nella piccola strada, vicino alla ruota di uno dei motorini parcheggiati.

Si indaga con le telecamere di videosorveglianza
Possibile, inoltre, che vengano chieste le immagini di videosorveglianza delle telecamere della zona, per tentare di trovare indizi su chi possa averlo lasciato in via Fiume. Alla vigilia del Festival era stato predisposto un aumento degli agenti per un maggiore controllo dell’area. Al Viminale si è tenuta anche una riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo con il ministro Matteo Piantedosi. Il timore era di atti di protesta degli anarchici, che manifestano in favore di Alfredo Cospito. E la potenziale bomba è stata trovata proprio il giorno dopo dell’annuncio della scelta del ministro della Giustizia Carlo Nordio di non revocare il 41 bis all’anarchico. Ciò nonostante, il gesto non è stato rivendicato e si indaga anche su un’altra pista, quella della criminalità locale.