Intervistata dall’Espresso in merito alla sua prossima partecipazione a Sanremo, la cantante Levante ha deciso di svelare alcuni dettagli sulla sua nuova canzone e non ha nascosto critiche all’attuale governo.

Le parole di Levante sulla depressione post parto
Levante presenterà a Sanremo 2023 la sua nuova canzone, intitolata «Vivo». Spiegando il significato del brano, ha dichiarato: «Quando ho scritto questo brano, il 4 marzo dell’anno scorso, sapevo che avrei affrontato un argomento molto difficile. Oscillavo tra stati d’animo opposti, desideravo ritrovare un equilibrio nonostante la depressione. Al centro della canzone c’è l’ambizione di riprendere possesso della propria vita, riappropriarsi di mente e corpo, avere la sensazione di poterli ancora amare, sentirsi vivi. Credo di aver raccontato tutto questo con parole semplici».
La cantante ha poi continuato con la sua spiegazione: «’Vivo’ è un sogno in potenza. Nel testo sembra che io stia vivendo quelle cose, in realtà le sto sognando. Ho scritto questa canzone a tre settimane dal parto, ero nel buio totale. Oggi il tema resta molto delicato, se ne parla in maniera troppo superficiale. È ancora tabù, come se il senso di colpa prevalesse sul dolore. Non puoi essere triste perché hai vissuto una gioia, hai avuto la fortuna di dare la vita. E invece il periodo che segue il parto è molto complicato per noi donne, devi fare i conti con un corpo che non è più tuo. È diventato una casa».

L’impegno politico della cantante
Levante da sempre è impegnata attivamente contro la discriminazione di genere e l’omofobia. Non a caso, alla vigilia delle elezioni pubblicò anche un post contro Giorgia Meloni, riprendendo le parole di Elly Schlein.
Per l’artista, l’impegno politico di un cantante è fondamentale: «Lo trovo necessario e attuale, ma solo se sincero. Purtroppo oggi si rischia di sembrare retorici o prendere posizione per convenienza. Personalmente non mi sono mai sentita obbligata a parlare di politica o indignarmi per qualcosa. Quando lo faccio scelgo l’approccio da cittadino, da essere umano, come se discorressi delle cose che non vanno con gli amici in salotto. Lo stesso vale per la mia musica».