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Canta che ci passa

Sanremo 2023, Giorgia-Elisa perfette e il gran cuore di Grignani-Arisa: il commento della quarta serata

Elodie e BigMama due dee. Ramazzotti versione boomer di Ultimo. Giorgia ed Elisa, corrispettivi musicali della prova dell’esistenza di Dio. Mengoni sbrodolante oltre ogni misura nella convinzione di essere Prince. Paola e Chiara le nostre Due Lipe. Ma sono Grignani e Arisa la coppia più azzeccata. Il commento della serata dei duetti.

11 Febbraio 2023 09:39 Michele Monina
Sanremo 2023, Giorgia-Elisa perfette e il gran cuore di Grignani-Arisa: il commento della quarta serata

Quarta serata del Festival della Canzone Italiana di Sanremo andata. Dai, che ne è rimasta solo una. Arriva la serata dei duetti, e delle cover. O meglio, dei duetti. Perché non tutti hanno fatto le cover, alcuni hanno preferito fare canzoni proprie, avendone di strepitose in cascina. Arriva la serata dei duetti e uno pensa, oh, finalmente parlare di canzoni diventerà una cosa talmente naturale da lasciare, almeno per qualche ora, per qualche riga, ogni dubbio fuori dalla porta, se ne deve parlare senza se e senza ma. Solo che finalmente succede qualcosa a Sanremo, o così si dice. E sfortunatamente succede qualcosa a Sanremo, e questo invece succede davvero. Cosa?

LEGGI ANCHE: Mengoni vince la serata dei duetti, la classifica

Inizio tra gli strascichi del gossip sulla litigata tra Anna Oxa e Madame e il vero pacco bomba

Parto dalla fine, poche ore prima dell’inizio della quarta serata viene trovato un pacco bomba a 500 metri dall’Ariston. Era nell’aria, questi giorni festivalieri son stati tutto un controllo, ma tutto un controllo fatto un po’ così, con fantasia: «Cos’ha nella borsa?», «Un computer, devo aprirla?», «No, se è un computer non serve». Fortunatamente nulla di grave è accaduto, e la notizia è stata data senza dover parlare di vittime o danni. L’inizio, invece, è qualcosa su cui molto si è detto, senza neanche uno straccio di prova, come spesso capita sulle notizie che dominano la scena a Sanremo: nottetempo, nel backstage dell’Ariston, due cantanti si sarebbero scontrate, dando vita a una mezza rissa. Sembrerebbe, questo comincia a girare via chat e via social, che un cantante, A, abbia detto qualcosa di provocatorio a una collega, M, con conseguente sbrocco di M, che avrebbe lanciato una bottiglietta a A. I nomi circolano nella chat, ovviamente, e nel giro di poco diventano nomi interi sui social. A inizialmente è Ariete, M ovviamente Madame. Passano i minuti e, colpo di scena, A diventa sua divinità Anna Oxa, mentre M resta sempre Madame, ma il rumor si arricchisce di dettagli. Si comincia a favoleggiare che sua divinità avrebbe detto a Madame di vaccinarsi, con tono bonario ma un po’ troppo ironico, incontrando una risposta incavolata della nostra, che avrebbe detto qualcosa come: «Fatti i cazzi tuoi, se vuoi continuare a campare», rilettura del più tradizionale: «Chi si fa i cazzi suoi campa 100 anni», vagamente minatorio, va detto. Tempo qualche ora, ma nel mentre ne parlano tutti, anche il pacco bomba nulla potrebbe di fronte a tanto clamore, la notizia viene smentita. Da un comunicato della solita Oxarte si apprende che l’artista Anna Oxa era a chiacchierare con le forze dell’ordine, invece che a litigare, di qui forse la facilità di introdurre in una zona tanto sorvegliata un pacco bomba. Poi arrivano testimonianze che confermano e altre che negano, specie da parte della Rai.

Sanremo 2023, Giorgia-Elisa perfette e il gran cuore di Grignani-Arisa: il commento della quarta serata
Gianni Morandi, Chiara Francini e Amadeus (Getty Images).

Perché Amadeus è destinato a una riconferma ad libitum

E nel mentre Sanremo si rianima, si comincia a parlare di conferenze stampa fatte saltare da Amadeus, che odia la stampa, lo sanno tutti, specie i giornalisti, facendo slittare interviste e tutto il resto, con conseguenti malumori, scazzi, di tutto e di più. I dati di ascolti sono sempre alti, anche se in realtà il numero di spettatori, endemicamente, rimane il medesimo di quando le cose sembravano andare peggio, vedi tu il miracolo di vivere in un periodo in cui la gente non guarda più la tv e quindi le percentuali salgono anche in assenza di spettatori; e vedi tu la stampa, quella odiata da Amadeus, sempre pronta a stare inchinata di fronte a chi li maltratta, roba di mistress col tacco 18, tipo Arisa, ma ci arrivo a breve. Amadeus è destinato a una riconferma ad libitum, come certi finali negli spartiti, complice un bel discorsetto fatto sulle Foibe, a dimostrazione che fare i forti con i giornalisti stuoino è facile, farlo con chi si troverà a gestire il servizio pubblico meno, daje, Amede’. E tra una chiacchiera e l’altra ecco che arriva la sera, e con la sera, oltre le prime stelle in cielo, Sirio a aprire la partita, ecco che comincia lo show. Anche stasera 28 le canzoni previste in scaletta, con 28 e passa ospiti. Una roba che anche solo a pensarla viene da mettersi le mani nei capelli e ritrarseli poi a ciocche tra le medesime mani, per l’esaurimento nervoso che non può che conseguirne. A co-condurre, stavolta, Chiara Francini, attrice di seconda fila famosa più che altro per aver fatto film di cui non è mai stata protagonista e che comunque non ambiscono a entrare nella storia del cinema, ma ciò nonostante trova aperte tutte le porte, mistero buono per Giacobbo anche questo, con la scaletta che prevede prevalentemente canzoni, e vorrei ben dire, dopo quattro giorni la resistenza anche dei più forti è messa alla prova.

Sanremo 2023, il monologo integrale di Chiara Francini. La co-conduttrice parla a ridosso della classifica di donne e maternità
Chiara Francini durante il monologo (Getty Images).

Elodie e Big Mama due dee, Ramazzotti corrispettivo boomer di Ultimo

Si comincia con Ariete e Sangiovanni, che interpretano Battiato e la sua Centro di gravità permanente senza troppa infamia e senza troppa gloria, bene ma non benissimo. Poi si va avanti con Will che decide di mettersi in ridicolo andando a duettare con Zarrillo nella sua, di Zarrillo, Cinque giorni, uscendone più tenero di prima, ma anche con le ossa un po’ rotte. E poi Elodie e Big Mama che sensualeggiano come due dee in American Woman, che uno le vede e gli viene da rimpiangere di non avere l’utero, parlo per me. Poi Olly e Lorella Cuccarini che distruggono La notte vola, che già di suo non è che fosse un capolavoro. Con Ultimo che duetta col suo corrispettivo boomer Eros Ramazzotti, e l’età fa dimenticare i suoi stessi testi al coatto più adulto. Lazza che maltratta La fine in compagnia di Emma e del primo violino della Scala, il cui nome non viene fatto in questa sede per non rovinarne la reputazione. Shari che con Salmo ripropone molto bene un medley di Zucchero, campione della serata dei duetti, a breve vedremo perché.

Sanremo 2023, Giorgia-Elisa perfette e il gran cuore di Grignani-Arisa: il commento della quarta serata
Elodie e BigMama (Getty Images).

Grignani-Arisa, coppia tutta cuore, Giorgia ed Elisa la perfezione in terra

E poi ecco Gianluca Grignani, generoso come sempre, riproporre la sua Destinazione paradiso con una magistrale Arisa, una delle coppie più azzeccate della serata, tutta cuore e, nel caso di Arisa, anche una voce da angelo caduto in Terra. Leo Gassmann porta sul palco dell’Ariston un outsider di grande successo e talento come Edoardo Bennato, uno che ha un passato che levate, ma che anche oggi je la ammolla. Gli Articolo 31 amano vincere facile e ci riportano nella nostra giovinezza, facendoci ballare, convinti per quattro minuti che tornare indietro nel tempo sia in effetti possibile, poveri illusi. Poi arriva il momento clou della serata, quando Giorgia, che è il corrispettivo musicale della prova di Pascal dell’esistenza di Dio, incontra Elisa, che è a sua volta il corrispettivo musicale della medesima prova filosofica, almeno quando canta canzoni come Luce, e il risultato è qualcosa che, si potesse raccontare a parole la perfezione, sarebbe appunto il racconto della perfezione. Colapesce e Dimartino giocano sul sicuro affrontando da par loro Azzurro di Celentano, in realtà di Paolo Conte, unendo le proprie forze alla voce flebile e sensuale di Carla Bruni. I Cugini di Campagna fanno i Cugini di Campagna, falsetto e tutto, incrociando le spade a quella di Paolo Vallesi, nelle rispettive La forza della vita e Anima Mia, giocando sul sicuro.

Sanremo 2023, Mengoni vince anche la serata cover e resta primo davanti a Ultimo e Lazza. Risale Giorgia, che entra in top 5
Giorgia ed Elisa (Getty Images).

Mengoni sbrodolante su Let it be, Agnelli accompagna al patibolo gIANMARIA

Marco Mengoni, invece, col Kingdom Choir, perde l’occasione buona, come il Vasco di Colpa d’Alfredo, sbrodolando oltre il sopportabile su Let it Be, forse convinto di essere Prince, lui che non è neanche The Weeknd, la vera differenza tra un grande talento e un talento. Manuel Agnelli accompagna gIANMARIA e lo accompagna al patibolo, cantando come solo lui sa Quello che non c’è, una canzone che andrebbe sparata con gli altoparlanti in giro per le città, possibilmente senza il giovane artista che canta in corsivo, però. Mr Rain coverizza, cambiandola alla maniera dei rapper, Qualcosa di grande con Fasma, perché da ragazzini sentivano i Lunapop, che erano ragazzini quando io ero già un adulto, maledette generazioni a confronto. Madame, che è un talento vero, puro, tiene in piedi Via del campo, con Izi che invece prova a affondarla, ma Madame è tosta, e porta a casa la partita a punteggio pieno. Poi arriva il momento dei Coma_Cose che duettano coi Baustelle, ed è tutta un’esplosione di coolness, stilosità all’ennesima potenza su una canzone altrimenti discutibile, Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri. Passare da Sarà per che ti amo a una canzone sulla masturbazione femminile, America di Gianna Nannini, resa contemporanea nei suoni e nell’interpretazione da Rosa Chemical in ottima compagnia di Rose Villain è una cosa che lascia meravigliati, come quando si è di fronte a qualcosa di particolarmente bello. I Modà di Kekko Silvestre si incontrano con Le Vibrazioni di Francesco Sarcina a casa delle Vibrazioni, su Vieni da me, sotterrando l’ascia di guerra e portando delle chitarre elettriche su quel palco, dove non se ne sono praticamente quasi mai viste in questi giorni.

Sanremo 2023, Giorgia-Elisa perfette e il gran cuore di Grignani-Arisa: il commento della quarta serata
Manuel Agnelli e gIANMARIA (Getty Images).

Gli urletti di Anna Oxa e Paola&Chiara, le nostre Due Lipe

Levante con Vivere canta ancora il lato oscuro della vita in ottima compagnia di Renzo Rubino, nei panni del pianista, perché Vasco è forse il più grande cantore del male di vivere che abbiamo in Italia, e Levante quest’anno non ne sbaglia davvero una. A mezzanotte e tre quarti arriva Anna Oxa, col dj e violoncellista albanese il cui nome non viene riportato, tanto poteva pure non esserci, lì a riproporre una versione aggiornata, quindi con urletti vari, del capolavoro Un’emozione da poco. Sethu, che ha impostato la promozione sul giocare sul suo essere sconosciuto, sul palco nazionalpolare di Sanremo chiama in soccorso i BKNR 44, non so manco se è il giusto ordine delle lettere, che è un po’ come chiedere a uno che non sa nuotare di salvarci mentre stiamo affogando al largo. La loro Charlie fa surf dei Baustelle piuttosto discutibile. Va decisamente meglio con Oggi sono io di Alex Britti, interpretata da LDA con il titolare del brano, lui a suonare e cantare, il giovane cantante napoletano a fare la sua parte, anche aggiungendo un piccolo inserto inedito. Arriva poi il doppio momento dance, con Mara Sattei, brava a bella, che chiama Noemi a omaggiare Gigi D’Agostino con la sua L’amour Toujour in una versione non indimenticabile. E con Paola e Chiara che facendo con Merk & Kremont un loro medley ci dicono chiaramente chi sono le nostre Due Lipe. Chiude una Salirò coerente con l’originale che i Colla Zio propongono con Ditonellapiaga, una artista che l’anno scorso ha illuminato l’Ariston con Rettore e la loro Chimica e che anche quest’anno si mangia il palco, manco fosse sempre stata lì sopra.

Sanremo 2023, Giorgia-Elisa perfette e il gran cuore di Grignani-Arisa: il commento della quarta serata
Paola e Chiara Iezzi, Merk & Kremont (Getty Images).

Monologhi a Sanremo: un accanimento terapeutico

Poi lo show, stavolta più asciutto, perché 28 canzoni sono tantine e metterci anche altro sarebbe forse azzardare troppo. Sarebbe da aprire un discorso a parte sulla faccenda monologhi, perché anche l’ectoplasma Francini ne fa uno, accanimento terapeutico su un pubblico agonizzante a notte tarda, ma a dirla tutta, è già abbastanza ammorbante di suo, il monologo, perché star qui a parlarne? Per il resto tutto bene, a nanna alle due passate, voi, alle quattro, circa, chi scrive. Fortuna che il Festival dura solo una settimana, perché altrimenti sarei stato buono per fare il remake di Insomnia con Al Pacino.

LEGGI ANCHE: Dal bacio tra Elodie e Big Mama al «Legalizzala» di Fedez e Articolo 31, i momenti top della serata

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