Vi ricordate l’appuntamento nella romana piazza del Popolo, con i tre giorni di festa per i 10 anni di storia di Fratelli d’Italia? «Dieci anni di amore per l’Italia» era il nome della manifestazione che dal 15 al 17 dicembre ha riunito migliaia di iscritti e simpatizzanti. Bene: da una parte della piazza c’era il grande stand per le interviste ai politici, dall’altra le “casette di legno” con ogni genere di proposta, a cominciare da quelle gastronomiche. Alla fine della fiera cosa è successo? Le decine di casette andavano smontate, e qui Meloni si è dimostrata antiecologica. Chi smontava le decine di piccole strutture diceva ai passanti che guardavano con sgomento il modo di ripulire lo spazio dai tanti stand: «Se le volete portatele via voi, noi le dobbiamo buttare. Se avete una casa in campagna ve le caricate e le mettete nel giardino…».

Tg2 Motori o tele La Russa jr?
Sempre imperdibili le puntate di Tg2 Motori, condotte da Maria Leitner. Con le auto si può parlare di politica ed evocare il mondo dei partiti? Pare proprio di sì, perché i telespettatori lamentano una presenza costante di Geronimo La Russa, all’anagrafe Antonino Geronimo Giovanni Maria La Russa, che poi è il figlio di Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica e storico esponente della destra italiana, prima nel Msi poi in An e ora in Fratelli d’Italia. Già, ma perché far apparire La Russa jr in una trasmissione di motori? Lui è il numero uno dell’Automobile Club Milano, e parla dell’autodromo di Monza, delle auto storiche, delle corse di una volta. Certo, chi lo vede pensa subito al padre, è indiscutibile.

Sangiuliano schiera il Mic per Rocca
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si schiera a favore del candidato della destra alla Regione Lazio, Francesco Rocca. Purtroppo non lo fa solo a titolo personale, perché mette in mezzo il dicastero che occupa. Addirittura con un comunicato, dove con furbizia non fa menzione dell’appartenenza del candidato a Fratelli d’Italia: «La memoria degli Anni di Piombo, e di tutte le vittime del terrorismo, di qualsiasi colore politico, deve appartenere alla storia nazionale. Per questo, condivido l’affermazione dell’avv. Francesco Rocca che ha raccolto l’invito dell’Osservatorio nazionale per la Verità Storica ‘Anni di Piombo’ di realizzare un museo dedicato alla violenza del terrorismo. Forniremo tutto il supporto possibile per trovare un sito adatto ad ospitare il Museo». In via del Collegio Romano la cosa non è piaciuta a molti: «Perché Sangiuliano non dice che Rocca è candidato alla successione di Nicola Zingaretti? Una improvvisa amnesia?».

Da Siddi applausi a Urso
Una volta Franco Siddi era il re dei sindacalisti del giornalismo. Visto da sinistra. E ora proprio da lui partono applausi al governo guidato dalla sorella d’Italia Giorgia Meloni e, in particolare, al titolare del dicastero del made in Italy Adolfo Urso: «Le prime dichiarazioni del ministro in ordine alle attività del governo per la radio e la tv sono confortanti. In termini di metodo, viene affermata l’idea di un confronto operoso con le parti sociali rappresentative del sistema, con l’annuncio di un Tavolo per la radiofonia su Dab e Fm da una parte, e con le televisioni dall’altra, per lo sviluppo del processo di transizione al Dbvt-2 in corso». Poteva bastare? Ovviamente no. E così aggiunge che «significativa ci appare l’affermazione di riconoscere centralità allo sviluppo della radiofonia digitale Dab+, dichiarando contestualmente l’assoluta non dismissibilità dell’Fm fin quando ciò sarà necessario. Questa è una delle richieste più forti da noi rappresentate nella continuità istituzionale al governo, per assicurare a tutti i cittadini la continuità del servizio radiofonico – ovunque, senza lasciar nessuno indietro – e per preservare il valore delle imprese del settore chiamate contestualmente a investire nel Dab+, tecnologia digitale verso cui sono impegnate con grande determinazione».