Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, infastidito dall’operato dei direttori generali del suo ministero in occasione del recente ponte del 25 aprile, ha trasmesso ai suoi una lettera non priva di provocazioni.
La lettera di Sangiuliano ai direttori generali del ministero della Cultura
Come si può notare dal testo della missiva, il ministro non si è certo risparmiato nemmeno con i commenti ironici rispetto a quanto accaduto: «Gentili Direttori, ho riscontrato come molti di voi, tranne qualche lodevole eccezione, fossero in ferie lunedì 24 aprile, giornata di ponte verso la Festa della Liberazione. Fermo restando che le ferie sono un diritto intangibile, vi faccio osservare che la peculiarità del nostro Ministero, le cui attività trovano particolare riscontro proprio in occasione di queste festività, suggerirebbe una puntuale presenza proprio in questi giorni. Per capirci, è come se le Forze dell’Ordine andassero in ferie quando la città si svuota per le vacanze estive. Con l’occasione, vi preannuncio che il 15 agosto p.v., alle ore 13.00, siete tutti invitati da me per un pranzo di lavoro. È gradita l’occasione per porgere cordiali saluti».

Parole che evidenziano come il titolare della Cultura non abbia apprezzato l’assenza di alcune delle figure chiave del suo Ministero nel giorno in cui ci si preparava per una festività, e quindi per un particolare afflusso anche dal punto di vista turistico. Di qui la provocazione di invitare tutti i vertici per un pranzo di lavoro a Ferragosto.
Il precedente della lamentela per la chiusura degli Uffizi
Questa, ad ogni modo, non è stata l’unica volta che Sangiuliano ha alzato la voce. Già lo scorso autunno, infatti, il ministro si era indispettito per la chiusura degli Uffizi di Firenze il 31 di ottobre. Una scelta determinata, come aveva spiegato il direttore del museo Eika Schmidt, da una mancanza di personale.