Non c’è più religione! A Roma, nella basilica di San Pietro, lunedì, davanti alla salma di Benedetto XVI, ecco una suora che fa una diretta Facebook, parlando pure ad alta voce, in inglese. Ed è rimasta anche a lungo nei pressi di Ratzinger. Qualcuno si è chiesto: «Sarà una giornalista travestita da religiosa?», e la vigilanza ha lasciato correre allegramente il tutto. Particolare interessante, quasi nessuno entrando nel tempio della cristianità accennava il segno della croce. È l’anno del signore (?) 2023.

Da Acqua&Sapone un assegno alla Hunziker
Sarà perché è svizzera, ma quando si parla di Michelle Hunziker c’è sempre del denaro. L’ultima notizia su di lei? Il vice presidente di Acqua& Sapone Nando Barbarossa ha consegnato un assegno da 250 mila euro alla popolare Michelle, che stavolta era nella veste di presidente della Fondazione Doppia Difesa onlus, a sostegno delle vittime di discriminazioni, abusi e violenze di genere.

Sangiuliano alla battaglia del grano (di Gragnano)
Al ministero della Cultura non hanno dubbi: «Vincerà Gragnano». Tutta colpa del fatto che Gennaro Sangiuliano, il titolare del dicastero di via del Collegio Romano, è napoletano. Ma di che si tratta? Il Mic ha comunicato che sono 13 le candidature presentate per conquistare il marchio del patrimonio europeo (sì, esiste anche questo), l’ennesimo riconoscimento targato Ue, che vanta anche l’ampollosa denominazione European Heritage Label (in effetti fa più fico così), per “rafforzare” il senso di appartenenza all’Ue. Chi corre per il titolo? Da sottolineare quelle di Aquileia, Pietrasanta e Como. Ma volete mettere Gragnano con la Galleria del Grano Pasta Museum? Di sicuro, farà ricordare la battaglia del grano, quella che faceva esibire Benito Mussolini a torso nudo mentre raccoglieva le spighe. «Una speranza: risparmiateci la nudità di Gennarino, in mezzo a un campo», dicono ridendo al ministero.
Non sarà che il Marocco si era “rotto” di Panzeri?
Tra le ultime conversazioni da Bruxelles di Antonio Panzeri, rese di dominio pubblico, emerge la voglia dell’ex europarlamentare ed ex sindacalista di voler trascorrere una vacanza marocchina tra lo scorso 27 dicembre e il 5 gennaio, “sfumata” per i noti motivi giudiziari. Panzeri ne aveva parlato con l’ambasciatore del Marocco a Varsavia, Abderrahim Atmoun. Con l’italiano che chiedeva di pagare le spese anche per la figlia, e il rispettivo coniuge a carico, per trascorrere il Capodanno 2023 a Marrakech. Atmoun aveva rifiutato la graziosa concessione. Visto il casino che ne è uscito, non sarà che il Marocco si era “rotto” di Panzeri?

Occhio al libro di Ciocca
Attenzione: presto non mancherà sulle scrivanie dei protagonisti dell’economia e della politica il nuovo libro di Pierluigi Ciocca intitolato La Banca d’Italia. Una istituzione speciale. Ciocca, accademico dei Lincei, a Palazzo Koch è stato vice direttore generale.
Ma la Cassa Forense chi aiuterà?
Interessante iniziativa della Cassa Forense, l’ente di previdenza degli avvocati, che ha messo a disposizione 2,5 milioni di euro a favore dei legali che vantano famiglie numerose o monogenitoriali e che si trovano in condizioni di difficoltà a causa della crisi. Bravi, bene: ma chi ha letto con cura il testo nutre dubbi sulla “vastità” della platea che potrà godere di questi sostegni. Già, perché si apprende che potranno richiedere un contributo di 2 mila euro gli iscritti, anche praticanti, di età inferiore a 26 anni con almeno tre figli nel nucleo familiare. Cifra che sale a 3 mila euro per chi ha più di tre figli. La misura, in effetti pare irraggiungibile da tutti gli avvocati contattati per chiedere lumi sulla questione: perché pochissimi si laureano senza andare fuori corso, e poi bisogna fare la pratica e quindi l’esame di stato, «giusto lo scomparso Franco Frattini aveva conquistato il titolo di dottore in giurisprudenza a 22 anni, ma si tratta di casi rarissimi». E poi chi mette su una famiglia da giovane, ormai? Addirittura con tre figli in casa senza aver compiuto 26 anni? Senz’altro qualcuno da inserire nel Guinness dei Primati, e che meriterebbe di apparire in una trasmissione televisiva come “caso dell’anno”. Sembra la classica corsa a ostacoli talmente difficili da superare dove alla fine nessuno vince. A proposito, dicono che questa curiosa faccenda sia stata messa anche sul tavolo del ministro della Giustizia Carlo Nordio.