«Ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini/va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar». Per Giosué Carducci il giorno di San Martino, 11 novembre, era momento di riflessione e incanto. Per Giovanni Pascoli l’illusorio ricordo di un’estate già lontana. Nella tradizione popolare è il giorno in cui il mosto diventa vino e in cui i frutti della vendemmia possono finalmente essere goduti in nome proprio di San Martino, patrono di osti e vignaioli. È quindi la ricorrenza ideale per passare in rassegna i film dedicati alla passione per il vino e a una cultura spesso associata a scenari da cartolina e relazioni romantiche.
About Us, se il vero amore esplode tra le vigne
Come accade nel recente e poetico About Us scritto e interpretato dall’attore scozzese Ross McCall dove un marito (McCall) e una moglie (Allison Miller) rivivono i luoghi della loro luna di miele, per riannodare i fili di una relazione apparentemente in stato di crisi irreversibile. Lo scenario è la campagna italiana, i dintorni di Monterotondo nel Lazio, dove la vendemmia è vissuta come un rito d’amore. Sugellato da quello vero sbocciato tra McCall e l’attrice italiana Alessandra Mastronardi. In nome della vite hanno rinunciato alle armi dei gladiatori e scelto i calici Russel Crowe e Ridley Scott. L’attore australiano e il regista britannico sono infatti tornati a lavorare insieme dopo la pioggia di Oscar del loro kolossal ambientato nell’antica Roma, per la commedia Un’ottima annata del 2006 in cui un cinico broker londinese eredita un vigneto in Provenza e, complice il vino, trova l’amore e la svolta che cercava nella vita. Anche nel Profumo del mosto selvatico di Alfonso Arau, pellicola del 1995 ispirata a un film degli anni Quaranta di Alessandro Blasetti, i riti della vendemmia e del vino portano un uomo a una conversione. Folgorato sulla via di Bacco in questo caso è Keanu Reeves, un reduce della Seconda guerra mondiale che si finge marito di una donna, figlia di vignaioli della Napa Valley. I due, in realtà, conoscono per caso. Galeotta, però, sarà la vendemmia e il protagonista finisce inevitabilmente per innamorarsi sia della donna che di una vita dedicata alla cura delle viti.
Sideways. In viaggio con Jack tra colline ed enoteche
Amori, tradimenti e fallimenti sono al centro della commedia, ormai di culto, Sideways. In viaggio con Jack del 2004. Un’avventura picaresca nelle colline californiane, in cui un attore di seconda fila e uno scrittore in cerca di affermazione si perdono tra le enoteche e si dedicano ad avventure, erotiche per il primo e romantiche per il secondo. Sarà un susseguirsi di risvolti boccacceschi e ripensamenti esistenziali. Notevole la prova del protagonista Paul Giamatti e memorabile la scena in cui, in preda al più cupo sconforto e alla depressione, decide di compiere un atto che ogni amante del vino equipara a un tentativo di suicidio: stappa la sua bottiglia più prestigiosa, uno Château Cheval Blanc. Nell’improbabile cornice di un fast food, lo beve in un bicchiere di carta accompagnandolo ad hamburger e onion rings. Qualche sommelier avrà sicuramente pianto.
La sfida alle cantine francesi in Napa Valley: la grande annata
La nascita della fama e della reputazione dei vini californiani è raccontata in Napa Valley: la grande annata, commedia del 2008 che rievoca la vera storia della Montelena Winery che negli Anni 70 sfidò in un concorso le ben più autorevoli bottiglie francesi. «Se i francesi perdono torneranno alla ghigliottina» dichiara uno dei protagonisti. In Vinodentro, di Ferdinando Vicentini Orgnani, commedia e mistero si intrecciano nella vita di Giovanni, bancario astemio che una volta scoperto il vino ne diventa cultore e collezionista. La conversione enologica innesca una rivoluzione personale e la sua grigia esistenza diventa ricca di successi, ambizioni, lussi e tradimenti, fino a che un commissario cercherà di indagare su questa strana metamorfosi. Liberamente ispirato al romanzo breve Vino dentro di Fabio Marcotto, il film vede nel cast Vincenzo Amato, Pietro Sermonti e Giovanna Mezzogiorno nel ruolo della moglie tradita che sacrifica per vendetta una bottiglia da collezione mangiando pizza con gli amici.
Il rosso si tinge di giallo in Finché c’è Prosecco c’è speranza, primo lungometraggio di Antonio Padovan del 2017 ispirato a un romanzo dello scrittore Fulvio Ervas. Una serie di omicidi ha come ambientazione le colline venete, a indagare l’inesperto ispettore Stucky della questura di Treviso, interpretato da Giuseppe Battiston. Le location del film sono vigne, enoteche, antiche ville e resort a Conegliano e nei luoghi dove nasce il prosecco. L’annata 2017 ha proposto anche il francese Ritorno in Borgogna di Cédric Klapisch dove il giovane Jean torna dall’Australia per visitare il padre morente, da cui aveva voluto allontanarsi. Fa rientro, così, nel grande vigneto di famiglia a Meursault in Borgogna. La morte del genitore lo costringerà a riallacciare i rapporti con il fratello e la sorella, a riscoprire la tradizione e i valori di una vita dedicata alla terra e ai suoi prodotti. Allo stesso Jean è affidata la morale della storia: «È lavorando la terra e prendendosene cura che si inizia a sentire che ci appartiene». Il conflitto tra padre e figlio è anche il filo, rosso come il vino, della recente produzione Netflix, Il Sommelier (Uncorked) del 2020. Il giovane Elijah lavora nel ristorante di famiglia a Memphis, ma sogna di diventare esperto di vini, andrà quindi a Parigi per studiare, entrando in contrasto con il padre che sognava per lui un futuro alla guida del ristorante.
The Vineyard, quando la bottiglia non è buona
Tra tante bottiglie di prestigio c’è sempre un vino cattivo. In ambito cinematografico è The Vineyard, dimenticabilissimo horror datato 1989, diretto e interpretato dal noto caratterista James Hong. La trama: un vignaiolo/dottore (Hong) produce un vino miracoloso che regala l’eterna giovinezza. Il segreto? vite coltivata usando come fertilizzante sangue umano e cadaveri. Le cose cambieranno con l’arrivo di una troupe di giovani attori, mentre dalla vigna cominceranno a spuntare degli zombie. Ma il consiglio resta di non aprire quella bottiglia.