Lo zio di Saman, la ragazza di 18 anni ammazzata dalla famiglia, ha rivelato cosa è accaduto la notte dell’omicidio raccontando tutte le informazioni necessarie agli inquirenti.

Le motivazioni dello zio di Saman e la difesa del suo avvocato
La motivazione principale che ha spinto lo zio a parlare è la seguente: «Voglio darle un luogo dove un giorno potrò andare a pregare, perché le volevo molto bene». Lo zio di Saman parlando con gli inquirenti ha specificato fortemente in più occasioni «non sono stato io a ucciderla».
Anche il suo avvocato Liborio Cataliotti è intervenuto sulla scelta del suo cliente di parlare: «È il segno che il mio assistito ha voluto dare elementi riscontrabili agli inquirenti che hanno potuto avviare, grazie alle dichiarazioni rese, nuovi accertamenti».

Il racconto dell’occultamento del cadavere della giovane
Lo zio di Saman ha raccontato tutto alla polizia, vale a dire ciò che è accaduto la notte dell’omicidio. La conversazione è stata pubblicata dal Resto del Carlino: «Mi hanno svegliato non so a quale ora per dire che saremmo dovuti andare a casa di Shabbar, perché era successo qualche casino… qualche morto, senza dire chi». Ha continuato: «Quando siamo arrivati di fronte alla casa di Shabbar, loro sono andati verso le serre, dove a terra c’era il cadavere: io ho preso in braccio Saman e ho baciato la sua fronte. Volevo andare a casa di Shabbar con Saman in braccio, ma Nomanulhaq e Ijaz mi hanno fermato perché c’erano le telecamere: dicevano che Saman era stata ammazzata dalla moglie di Shabbar, ma in realtà non era vero».
Conclude: «hanno preso il cadavere e lo hanno trasportato dentro una casa abbandonata dove c’era già la pala e mi hanno chiesto di aiutarli a scavare per nascondere il corpo. Io ho detto che non stavo bene e comunque non sarei riuscito a seppellirla. A quel punto, lo hanno trasportato loro dentro al casolare».