Il padre di Saman, la giovane di 18 anni uccisa a Novellara, si è videocollegato dal Pakistan con Shabbar Abbas. Come riportato da Il Resto del Carlino, ad annunciarlo in apertura udienza è stata la giudice Cristina Beretti, presidente della Corte d’Assise di Reggio Emilia, davanti alla quale si sta svolgendo il processo per l’omicidio della ragazza, a carico di cinque imputati: i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, lo zio Danish Hasnain, i cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz.

Il padre di Saman in videocollegamento dal Pakistan
Terminate le prove di collegamento, come confermato dalla giudice Beretti «stamattina dalle autorità pakistane è stata richiesta la presenza di un traduttore italiano», motivo per cui l’udienza ha subito un ritardo. Verso le 11.30, il padre di Saman, è comparso in video confermando la sua identità davanti ai giudici. L’uomo, con indosso una camicia bianca e una mascherina Ffp2, è stato riconosciuto ufficialmente tramite la conferma della sua identità avventa grazie ad un’interprete urdu-italiano presente a Islamabad, i suoi legali italiani Enrico Della Capanna e Simone Servillo. L’interprete ha il ruolo di tradurre a Shabbar, nella sua lingua madre, tutto ciò che viene detto in aula.
La morte di Saman e l’arresto del padre
Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane uccisa, era residente a Novellara, nel Reggiano. La ragazza era sparita nella primavera di due anni fa dopo aver rifiutato un matrimonio forzato. I resti furono ritrovati nell’inverno scorso. Saman sarebbe morta per strangolamento e asfissia. Il padre di Saman era stato arrestato in Pakistan nel novembre 2022. L’uomo, recentemente, aveva fatto sapere tramite il suo avvocato Simone Servillo di essere disponibile a partecipare al processo.