L’ultima frontiera della polemica politica oltrepassata da Matteo Salvini riguarda una serie tivù sul Ponte sullo Stretto di Messina, che ultimamente è diventato una sorta di ragione di vita per il ministro delle Infrastrutture. Tanto da spingerlo a critirare una fiction dove crolla un’opera che nella realtà non esiste: quindi una doppia finzione, ma tanto è bastato per far scattare il leghista. Stavolta nel mirino è finita The bad guy, una serie di Amazon Prime dove si vede, appunto, il Ponte sullo Stretto finire come Ponte Morandi di Genova: cioè spezzato in due, con vittime e shock nazionale.
In una nuova serie tv di Amazon, ennesimo stereotipo di pessimo gusto sull’Italia e sul popolo siciliano: dopo la sua realizzazione, il Ponte sullo Stretto crolla perché la costruzione era stata affidata ad aziende legate ai clan mafiosi…
(1/2) pic.twitter.com/DDl7TAxTKG— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 12, 2022
«L’Italia da sempre crea capolavori ingegneristici. Volere è potere»
Chissà se il Capitano avrà guardato la puntata “incriminata”, sobbalzando sopra il divano. Fatto sta che ha scritto su Twitter: «In una nuova serie tv di Amazon, ennesimo stereotipo di pessimo gusto sull’Italia e sul popolo siciliano: dopo la sua realizzazione, il Ponte sullo Stretto crolla perché la costruzione era stata affidata ad aziende legate ai clan mafiosi. Non possiamo più accogliere in silenzio insulti e offese al nostro Paese. L’Italia da sempre crea capolavori ingegneristici dentro e fuori dai confini: il Ponte sarà l’ennesimo esempio di genialità italiana nel mondo. Volere è potere». Un post accompagnato dalla scena della fiction, in cui si vede la notizia del crollo commentata dai telegiornali, da Sky a La7, con tanto di apparizione di Enrico Mentana. Qualche utente ha persino accusato Salvini di aver fatto “spoiler”.
La politica contro i pregiudizi. Ma allora i governi americani cosa dovrebbero dire?
La serie appena uscita, che sta avendo un discreto successo di pubblico e di critica, ha come protagonisti Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi. Ma alla politica non pare essere piaciuta. Anche il senatore messinese della Lega Nino Germanà se l’è presa. Mentre Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, ha commentato così: «Sul Ponte sullo Stretto sarebbe stato meglio un documentario che un fantasioso crollo pieno di pregiudizi. Ma non dispero che Amazon Prime voglia rifarsi raccontando tra un pò di tempo la realizzazione di questa importante opera». A dire il vero, come hanno notato diversi sui social, anche nei film americani sulle catastrofi spesso le città vengono rase al suolo, per non parlare di tutte le volte che “hanno fatto crollare” il Ponte di Brooklyn. Eppure nessuno del governo americano si è mai lamentato.