Matteo Salvini torna a difendere Luca Morisi. L’ex responsabile dei social della Lega, indagato per droga, è stato preso come «capro espiatorio e vittima sacrificale» dai media e dai partiti e «il fango sparso in queste ore verrà smaltito e poi a chiedere scusa so già che saranno in pochi». Lo ha detto Salvini il 28 settembre, a margine di un sopralluogo all’ex macello di viale Molise a Milano con il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo, replicando a una domanda sull’apertura di un’indagine sullo stesso Morisi per cessione di droga. «Quando prendono come capri espiatori e vittime sacrificali altre persone mi dispiace. Io non faccio politica così», ha aggiunto Salvini, «io spero che il figlio di Beppe Grillo venga assolto. Spero che non ci siano problemi economici a casa Conte, perché non godo dei problemi degli avversari. Li voglio sconfiggere lealmente sui progetti». A chi lo ha incalzato sul caso, Salvini ha replicato: «Le vicende private e personali non le commento. Di nessuno: né degli avversari né degli amici. La stessa procura dice sostanzialmente che non c’è reato, quindi giudizi morali non ne do». E ha aggiunto: «Confido che tutto si risolva in nulla, intanto mi spiace perché il fango sparso in queste ore, verrà smaltito e poi a chiedere scusa so già che saranno in pochi».
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Salvini difende Morisi: il segretario della Lega ribadisce che «la droga fa male» e di non essersi pentito della citofonata al Pilastro
A chi ha sottolineato la doppia morale della Lega e quel «comunque la droga fa male» con cui Salvini commentò il caso di Stefano Cucchi, il segretario ha risposto a distanza ribadendo che «la lotta contro ogni tipo di droga è mia ragione di vita. Non sarò mai a favore del consumo della droga, della liberalizzazione, della legalizzazione, della distribuzione di nessun tipo di droga. E chi la usa sbaglia. Permettetemi però di dire che in un Paese normale, visto che di indagini sulla Lega e su di me, ne avete fatte a decine e sono finite in nulla, sto ancora aspettando di sapere dove sono i rubli di Putin, gli amici mafiosi di Siri, gli errori dei nostri parlamentari. Tutto è finito in nulla. Purtroppo, ogni Paese ha la giustizia e il giornalismo che si merita». Salvini ha detto di non essersi pentito nemmeno della discussa citofonata a favore di telecamere nel quartiere Pilastro di Bologna, quando chiese a un inquilino: «Lei spaccia?». «Hanno arrestato degli spacciatori. Lì c’erano degli spacciatori che sono stati arrestati», si è giustificato. Anche se gli accertamenti vennero in un secondo momento.
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Oltre al caso Morisi, Salvini ha commentato le dichiarazioni di Giorgetti sui candidati sindaco a Roma e Milano
Salvini ha anche gettato acqua sul fuoco dopo le dichiarazioni di Giancarlo Giorgetti, che in una intervista alla Stampa aveva criticato la scelta dei candidati del centrodestra per le elezioni comunali di Roma e Milano. Il suo vice e ministro dello Sviluppo economico, che aveva elogiato Carlo Calenda, «si è poi smentito», ha tagliato corto Salvini: «A Roma Michetti è una persona competente e per ripartire bisogna farlo dalle periferie e non dai salotti di Calenda». Circa i problemi nella lega e la possibilità addirittura di una scissione, il segretario della Lega ha replicato: «No, parliamo di vita reale. Giorgetti si è smentito. Ha detto che voterebbe Bernardo, quindi chiedetelo a lui». Sulla possibile vittoria di Beppe Sala al primo turno Salvini ha ricordato che Giorgetti è stato «frainteso. Ha detto che sta facendo campagna per il centrodestra e il nostro obiettivo è vincere. A Milano con Bernardo e a Roma con Michetti».