«Penso che l’Europa si stia rendendo conto che l’immigrazione illegale è pericolosa». Matteo Salvini, che il prossimo mese volerà a Varsavia per esprimere solidarietà agli amici polacchi impegnati nei respingimenti dei profughi al confine con la Bielorussia, torna a cavalcare in una intervista al Guardian il tema dei migranti.
Salvini al Guardian: «Mi rifiuto di pensare di sostituire 10 milioni di italiani con 10 milioni di migranti»
Entrato nel governo Draghi per «aiutare l’Italia a riprendersi dalla pandemia», il segretario ha ricordato come la Lega si occupi «di turismo, di flat tax, delle persone con disabilità» e dei problemi degli imprenditori. Ma nella prossima campagna elettorale uno dei punti centrali sarà arrestare il calo demografico. «Il mio obiettivo», spiega Salvini al Guardian, «è garantire serenità economica agli italiani per incoraggiarli ad avere figli». E aggiunge: «Mi rifiuto di pensare di sostituire 10 milioni di italiani con 10 milioni di migranti».
Salvini pronto a lasciare la guida del centrodestra a Meloni: «Decideranno gli elettori»
Stando alla Supermedia YouTrend/Agi dei sondaggi politici aggiornata al 25 novembre, la Lega è il terzo partito con il 18,4 per cento, dopo Fratelli d’Italia al 19,5 e il Partito Democratico in testa nelle intenzioni di voto col 20,3 per cento. Salvini dal canto suo continua a ripetere di non essere in competizione con l’alleata Meloni, anzi sarebbe pronto a mettere da parte le sue ambizioni lasciandole la guida del centrodestra. «Lascerò decidere agli elettori, ma non sono per quote rosa, quote verdi o quote femminili, quello che mi interessa è che [il candidato] sia bravo, uomo o donna». Al quotidiano britannico dice anche di non avere rimpianti per lo smacco incassato nel 2019: «La vita è un rischio, facevamo parte di un governo che per il primo anno ha fatto cose buone, e poi tutto si è fermato completamente», ricorda. «Il M5s era contro tutto… poi hanno iniziato a dire ‘Salvini sbaglia sull’immigrazione’. Facevo parte di un esecutivo in cui non riuscivo a fare ciò che avevo promesso di fare».
Open Arms, Salvini: «Nessun rimpianto. In quel periodo l’Europa si è ricordata dell’esistenza dell’Italia»
Quando era ministro dell’Interno, ricorda il Guardian, con i decreti sicurezza ha introdotto misure draconiane contro l’immigrazione che includevano la chiusura dei centri per i rifugiati, la cancellazione dei permessi di protezione umanitaria e il blocco degli arrivi dei migranti. Nessun rimpianto, anzi. Salvini dice di non temere il processo Open Arms. «Non ho rimpianti. L’ho fatto [bloccato le navi] 50 volte e lo rifarei. La mia principale soddisfazione di quel periodo è che l’Europa si è ricordata che l’Italia esisteva». «Mi piacerebbe», aggiunge, «avere un ministero ad hoc per l’immigrazione e la cooperazione internazionale, che includa la creazione di corridoi umanitari per salvare i bambini da luoghi come Libia e Afghanistan». Quello che non vuole, insiste «è che arrivino in barca, è un casino».
Salvini prende le distanze dal fascismo: «Spero che nel 2021 sia archiviato per tutti»
Salvini diventa irritabile quando si affronta il tema fascismo. La Lega era nata come partito del Nord, con Umberto Bossi che si proclamava anti-fascista prima che Salvini ne diventasse segretario nel 2013 cercando di trasformarla in un partito nazionale e virando verso l’estrema destra. Al Guardian però ribadisce che il partito «non ha mai avuto nulla a che fare con fascisti o nostalgici». Anche l’alleato FdI «è cambiato. Spero che nel 2021 il fascismo possa essere archiviato per tutti».