Gaffe del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che, intervenendo sulla sicurezza stradale, ha così commentato l’incidente avvenuto ad Alessandria in cui hanno perso la vita tre ragazzi: «È chiaro che non sali in auto in sette. Su questo puoi fare tutta l’educazione stradale che vuoi, puoi mettere la prevenzione che vuoi, ma mi sembra oggettivo». Secondo le prime ricostruzioni del sinistro, la vettura coinvolta risulta però omologata per ospitare sette persone.
Matteo Salvini sulla sicurezza stradale e l’incidente di Alessandria
Presente in occasione della presentazione del Rapporto Dekra sulla sicurezza stradale, il leader della Lega ha fatto un riferimento implicito ai fatti avvenuti nella notte tra sabato 10 e domenica 11 dicembre, quando sette ragazzi a bordo di un’auto non si sono fermati all’alt dei Carabinieri e sono finiti fuori strada con conseguenze disastrose (tre vittime e quattro feriti). Salvini ha rimproverato ai giovani di essere saliti su un’auto in sette, ma le cronache riportano all’unanimità che la Peugeot 807 coinvolta nel dramma poteva sostenere fino a sette persone.
Monovolume di grossa taglia prodotta dal 2002 al 2014, aveva infatti altrettanti posti distribuiti su tre file di sedili. Il conducente, se è vero che stava fuggendo da un posto di blocco delle forze dell’ordine, ha dunque sì mancato di responsabilità ma non per aver ospitato sei amici a bordo.

«Patente sospesa a vita per chi guida sotto effetto di droga o acol»
Il ministro ha poi manifestato l’esigenza di rafforzare le sanzioni per chi guida sotto effetto di alcol o droga, non tanto in termini economici e penali quanto temporali: «Diverse associazioni di vittime della strada chiedono la revoca a vita della patente nei casi più gravi. Chi si mette alla guida ubriaco marcio o drogato deve sapere che è un potenziale assassino. Quindi la sospensione della patente per due o tre anni o la revoca a vita va fatta».

Infine la proposta di intervenire sui punti patente: «Stando alle statistiche di qualche anno fa, gli italiani erano corretti alla guida perché il 98% ha più di 20 punti. Fra gli zero e nove punti ci sono solo lo 0,24%, che sono 100 mila persone. Questo ci deve far riflettere».