Matteo Salvini a tutto campo sul Festival di Sanremo 2023. All’indomani della prima serata, vista da 10 milioni e 767 mila telespettatori per uno share del 62,4 per cento, il leader della Lega non ha nascosto il suo disappunto per la scelta di celebrare la Costituzione all’Ariston, si è schierato contro la lettera di Zelensky che verrà letta durante la finale e ha espresso la speranza che Paola Egonu, co-conduttrice nella serata dei duetti di domani, «non faccia una tirata sull’Italia paese razzista».
Salvini su Mattarella e Costituzione a Sanremo
Intervenuto ai microfoni di Non Stop News su Rtl 102.5, ha in primis commentato la presenza in platea, per la prima volta nella storia della kermesse, di Sergio Mattarella: «Se ha scelto di andarci, ha diritto di svagarsi anche il Presidente della Repubblica. Ma non penso che la Costituzione abbia bisogno di essere difesa dal palco di Sanremo, che è la storia di Morandi, Ruggeri e Tenco. Riempire il Festival di contenuti extra festival, dalle guerre ad altro, non mi piace. Se c’è qualche causa che va difesa a Sanremo, significa che siamo un Paese indietro». Il riferimento è al monologo pronunciato da Roberto Benigni in apertura della serata e all’intervento, ridotto a forma cartacea, del presidente ucraino.

Volodymyr Zelensky non farà infatti pervenire un video messaggio, come inizialmente trapelato, ma una lettera che verrà letta da Amadeus sabato 11 febbraio. «Per molti italiani è un momento complicato, che non ci sia Zelensky non mi dispiace. Portare la guerra in mezzo ai Cugini di Campagna mi sembra veramente fuori luogo», ha affermato Salvini che, durante la finale, guarderà un film coi suoi figli.

Il commento sulla presenza di Paola Egonu
Il ministro dei Trasporti non si è risparmiato nemmeno su Paola Egonu, che affiancherà i due conduttori domani sera. Queste le sue parole: «Grande sportiva e grande pallavolista, ma spero non venga a fare una tirata al Festival sull’Italia paese razzista, perché gli italiani possono avere tanti difetti ma non sono razzisti. È un popolo che accoglie, che allunga la mano a tutti. Mi auguro che gli italiani, che hanno già molti problemi, non si sentano colpevolizzati da chi usa la tv pubblica per fare la morale a qualcuno».