Salvini e Meloni a Messina: prima lo scontro sui migranti, poi l’incontro
Il leader del Carroccio propone di riabilitare i suoi decreti sicurezza e boccia il blocco navale dell'alleata. Dopo le dichiarazioni, l'incontro al Circolo del tennis e della vela.
Entrambi nella stessa regione, nella stessa città e alla stessa ora. Così Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno organizzato due incontri a Messina, a poche centinaia di metri di distanza, per rimarcare le rispettive specificità in vista delle prossime elezioni politiche. Una sorta di derby (a detta loro) non voluto in cui però, proprio su uno dei temi chiave del programma di centrodestra che riguarda soprattutto la Sicilia, si sono trovati ad esprimere posizioni differenti.
Salvini e Meloni a Messina
Il botta e risposta è infatti arrivato in merito all’immigrazione, che entrambi i leader ritengono un’emergenza da affrontare con priorità qualora dovessero andare al governo («oggi mi sono arrivate immagini da Lampedusa impressionanti e drammatiche», ha affermato il senatore milanese). Diverse però le modalità che hanno proposto per risolverlo, con il numero uno del Carroccio che ha detto no alla storica proposta dell’alleata, quella del blocco navale, per puntare sui decreti sicurezza da lui scritti quando era ministro dell’Interno.
«Non occorrono i blocchi e non serve inventare niente: al primo Cdm, a costo zero, si reintroducono i miei due provvedimenti che hanno perfettamente funzionato per anni. Quando li hanno smontati è tornato il caos», ha affermato dal lungomare messinese. Parole che sanno di bocciatura di uno dei cavalli di battaglia di Fdi, quello del blocco delle partenze di migranti in accordo con le autorità nordafricane.
Negli stessi minuti, Giorgia Meloni aveva infatti così affermato dal mercato Vascone: «Continuo a pensare che la cosa più seria da fare sia una missione europea per fermare le partenze in collaborazione con i libici. L’Europa ha trattato per esempio con la Turchia per fermare la rotta dei migranti che arrivavano da Est e non si è capito perché l’Italia sia stata invece abbandonata sulla rotta del Mediterraneo».
L’incontro dopo lo scontro
Una differenza di vedute che i due leader, che si contendono il ruolo di segretario del partito più votato della coalizione e quindi di candidato premier (anche se, secondo tutti i sondaggi, la partita sarebbe già vinta dalla deputata romana), dovranno risolvere prima del 25 settembre in modo da rendere omogeneo il loro programma e smontare le tesi di chi sostiene litigi e scontri dopo il voto.
Proprio per questo si sonogià incontrati al Circolo del tennis e della vela della città siciliana. Dopo le parole sui migranti, è infatti arrivato il selfie con l’abbraccio accompagnato dalla didascalia «Lasciamo alla sinistra divisioni, rabbia e polemiche. Uniti si vince».
La stessa Meloni aveva evidenziato come la sovrapposizione dei comizi non fosse voluta ma quasi inevitabile, avendo a disposizione lo stesso numero di giorni per raggiungere i medesimi territori, e aveva anticipato l’incontro col collega: «Meglio essere in due a Messina che non esserci. Penso che ci vedremo con Matteo più tardi, abbiamo in programma di riuscire a prendere un caffè insieme».