Pomeriggio delicato per il vicepremier Matteo Salvini. Il ministro delle infrastrutture e leader della Lega, infatti, si è recato insieme all’assessore regionale Casa Alan Rizzi in piazzale Selinunte. Ad accoglierlo nel quartiere popolare di San Siro, però, è stato un piccolo gruppo di manifestanti con bandiere e striscioni contro di lui. La protesta è stata portata avanti da una ventina di individui con slogan contro il governo e lo stesso Salvini, definito «razzista» e «fascista». I manifestanti hanno espresso il loro malcontento per le condizioni delle case popolari. Per calmare gli animi è intervenuta anche la polizia con gli agenti in tenuta antisommossa.

La protesta: «San Siro non ti vuole»
Salvini e Rizzi hanno proseguito il loro tour mentre i manifestanti esprimevano, contenuti dalla polizia, tutto il loro disappunto. Tra gli slogan più urlati contro il vicepremier ci sono stati «Salvini fascista», «Salvini razzista» e «San Siro non ti vuole». In tanti hanno urlato anche che «la casa non si tocca». Il riferimento è al quartiere popolare e alle case sfitte, vuote «o senza acqua e luce». Uno dei rappresentati, tutti facenti parte del centro sociale il Cantiere, di Spazio di Mutuo Soccorso e del comitato Abitanti San Siro, secondo quanto rivela Adnkronos, ha urlato al megafono che «non ci stiamo a vedere uno che deve milioni di euro allo Stato italiano e viene qui tranquillo».

Gli attacchi alla Lega
E poi i cori hanno toccato anche la stessa Lega. Contro il partito di Salvini, i manifestanti hanno intonato: «Lega ladrona, San Siro non perdona». E ancora altri cori, «gli unici stranieri i fascisti del quartiere» e «vergogna, vergogna». Il ministro delle Infrastrutture e l’assessore regionale alla Casa hanno poi completato il giro del quartiere prima di andare via.