Una ripresa Mobile

Rachele Riva
09/09/2021

Nonostante le difficoltà e le restrizioni dovute alla pandemia, il Salone ha riportato Milano sotto i riflettori, richiamando addetti ai lavori e turisti. Una ripartenza anche per la Lombardia e il suo manifatturiero. Parola dell'assessore regionale allo Sviluppo economico Guidesi.

Una ripresa Mobile

Un Salone che è motore della ripresa dopo la pandemia, non solo di Milano ma dell’intera Lombardia. Ne è convinto Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo economico. «Il simbolo della ripartenza viene rappresentato perfettamente dalla qualità del design conosciuto e apprezzato a livello internazionale; un’eccellenza frutto dell’ingegno dei nostri imprenditori e della qualità dei lavoratori della Lombardia», dice a Tag43.

DOMANDA. Milano ha subito una grave battuta d’arresto a causa della pandemia: quanto sono profonde le ferite?

RISPOSTA. Le ferite sono state profonde, ma la capacità di reazione da parte del sistema produttivo lombardo è stata altrettanto forte tanto che i dati della congiuntura economica ci dicono che siamo tornati ai livelli pre-Covid. Lo confermano i numeri molto positivi di alcuni settori come quello manifatturiero. Siamo a tutti gli effetti tornati, come Regione Lombardia, a essere il motore del Paese, ma anche uno dei motori d’Europa.

D. Che ruolo gioca in questo un evento come il Salone del Mobile?
R. La Regione ha sostenuto economicamente e patrocinato il Salone; per noi era un segno di ripartenza non solo per la città di Milano, ma anche per tutta la Lombardia ed è per questo motivo che abbiamo insistito perché si potesse fare anche in questo periodo. Fare il Salone del Mobile vuol dire anche realizzare il Fuori Salone, significa portare gente in città e far lavorare anche i commercianti e il settore terziario che tanto hanno sofferto durante la pandemia. Il simbolo della ripartenza viene rappresentato perfettamente dalla qualità del design conosciuto e apprezzato a livello internazionale; un’eccellenza frutto dell’ingegno dei nostri imprenditori e della qualità dei lavoratori della Lombardia.

D. Quali saranno gli effetti che il Salone del Mobile porterà alla città?
R. Per quanto riguarda l’impatto economico dovremo aspettare di vedere i dati, certo è che la maggior presenza di turisti e visitatori consentirà a tante attività di lavorare di più. C’è tanto ancora da fare e molto dipenderà da quanto la pandemia continuerà a colpirci nei prossimi mesi. Detto questo abbiamo comunque la forza per poter ripartire e far raggiungere il prima possibile gli obiettivi che si sono prefissati i nostri imprenditori anche grazie alle risorse e agli strumenti messe in campo da Regione Lombardia su tutto il sistema produttivo lombardo e al modello vincente che ci ha sempre contraddistinto: il rapporto tra pubblico e privato.

D. Quest’anno il Supersalone è più fluido e dinamico rispetto alle edizioni precedenti: è itinerante e aperto al pubblico. È stata una scelta vincente?
R. Credo che sia stata una scelta dovuta dalla contingenza e alle restrizioni. È una formula nuova che può essere aggiunta a quella che negli anni è sempre risultata vincente. I visitatori in presenza e il rapporto tra le persone torneranno a essere fondamentali come prima; la forma fluida e dinamica sperimentata in questa edizione del Salone può essere un buon viatico per le tante aziende anche durante l’anno.