Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Attualità

Salone del Mobile, i centri delle movida a Milano

Si apre la Design week e Milano torna a essere vetrina del mondo. Nonostante il caos e la varietà di proposte, le mete della movida restano sempre le stesse: l’immancabile Bar Basso, lo storico Jamaica in Brera, e l’oasi di Via Sottocorno, feudo della famiglia Bulleri. Come orientarsi nelle notti della settimana più attesa.

16 Aprile 2023 09:02 Andrea Frateff-Gianni
Salone del Mobile, i centri delle movida a Milano

Dal 17 aprile Milano apre le porte alla design week, cioè Salone del mobile e annesso Fuorisalone, e si appresta a vivere il suo momento di gloria, diventando la vetrina mondiale di se stessa, con eventi e happening sparsi dal centro alle periferie. «Come il Carnevale per Rio», dicono al Corriere Paolo Casati e Christian Confalonieri, ideatori di fuorisalone.it e Brera Design District. Orientarsi per le strade della città non sarà facile e oltre all’immancabile appuntamento fino a tarda notte al mitico Bar Basso di Maurizio Stocchetto e la solita birra al Mom di Viale Montenero, altre due strade saranno sicuramente ultra frequentate dalla movida. Una è appunto via Brera, dove ancora resiste impavido il Jamaica e l’altra sarà sicuramente via Sottocorno, vero e proprio feudo della famiglia Bulleri che negli anni l’ha completamente colonizzata, aprendo uno dopo l’altro sette punti vendita sotto il marchio Giacomo.

Il Salone del Mobile a Milano e il funerale di mio padre a Moltrasio: il racconto della settimana
Il Fuori Salone a Milano (Getty Images).

Il Jamaica, da bar di artisti e scrittori bohémien a locale della Milano bene

La storia ultracentenaria del Bar Jamaica (100 anni tondi nel 2011) in città è nota a chiunque. Il locale, che Luciano Bianciardi ne La vita agra chiamava Bar Antille, è lo stesso  che nel 1911 portava il nome Fiaschetteria de Mec. Leggenda narra che i fascisti scambiando Mec per una parola straniera distrussero l’insegna, anche se in realtà la parola era l’abbreviazione di michetta. Il nome Giamaica (con la lettera g che poi negli anni si trasformò in j), lo si deve a un’intuizione del critico del Corriere della Sera Giulio Confalonieri, stimato musicologo che della piastrellata fiaschetteria era un habitué. Una sera, mentre era impegnato in una partita di scopone scientifico, guardò fuori dai vetri della porta e in contrasto con la scighera (la nebbia) che inzuppava via Brera evocò, parlando di sole, spiagge caraibiche e bottiglie di rum, la lontana Giamaica. Da allora il locale di via Brera 32 ha ospitato le avventure disperate e felici di pittori, scultori, aspiranti fotografi, letterati, sbandati, delinquenti, ai quali si è aggiunto negli ultimi decenni un nutrito manipolo di giovani della cosiddetta Milano bene che hanno preso l’abitudine di trascorrere lì le loro serate, tra un cocktail e l’altro. Dietro al banco del bar c’è sempre lei, la famosa Carlina Cetrella, per tutti semplicemente Carlina, nipote del fondatore Carlo Mainini, unica e inimitabile.

Salone del Mobile, i centri delle movida a Milano
L’interno del Bar Jamaica in Brera (da Fb).

Via Sottocorno, oasi risparmiata dalla gentrificazione e feudo della famiglia Bulleri

Altrettanto interessante è la storia della famiglia Bulleri, discendente diretta del celebre Giacomo, imprenditore morto nel 2019 a oltre 90 anni e Ambrogino d’oro. Cinque locali in via Sottocorno, zona Risorgimento, e due in Duomo, il Caffè di Palazzo Reale e il ristorante Arengario, con terrazza vista Madunina, all’interno del Museo del 900. Un modello atipico ma vincente. Citato nel 2017 addirittura dal New York Times, che aveva definito il capostipite «l’uomo che cucinava per l’Italia», la storia di Bulleri è da manuale. Classe 1925, si trasferì giovanissimo da Pistoia, sua città natale, a Torino dove iniziò a lavorare come lavapiatti imparando i fondamentali del mestiere. Poi una volta a Milano nel 1958 aprì in via Donizetti il suo primo ristorante dove negli anni passarono tutti: Maria Callas, Henry Kissinger, Indro Montanelli, i Moratti, Gianni Versace. Negli Anni 90 approdò, per rimanerci definitivamente, in via Sottocorno. Qui aprì Da Giacomo, il primo dei sette locali spuntati successivamente tra Milano e Pietrasanta. Oggi a proseguire la tradizione di famiglia c’è la terza generazione Bulleri. Il ristorante, il bistrot, la pasticceria, la rosticceria e la tabaccheria sono diventati simbolo di una piccola via piena zeppa di locali a due passi da Piazza Cinque Giornate. Una specie di oasi lontana dalle zone gentrificate come Isola o NoLo.

Salone del Mobile, i centri delle movida a Milano
Giacomo Tabaccheria in via Sottocorno (da Instagram).

LEGGI ANCHE: Tutti contro Milano. La favola di Pisapia e Sala è davvero finita?

LEGGI ANCHE: Design, il real estate porn dal video di Madame al cinema

Dalla sanità alla tecnologia, così Elkann rivoluziona Exor
  • Aziende
Exor Strategy
Elkann sta preparando una rivoluzione della controllata di famiglia. Le parole d'ordine sono diversificare e internazionalizzare. L'ultimo capitolo di un percorso controverso, non senza conflitti, è stato il lancio del fondo Lingotto per investire in tecnologie di frontiera con i francesi di Covéa. E nella Sanità si allea con Bedin. Mentre la Juve per ora non si vende, ma si cerca un socio.
Andrea Muratore
Mara Venier alla madre di Alessandro Impagnatiello: «Sì signora, suo figlio è un mostro». Critiche si Twitter.
  • Attualità
Mara Venier alla madre di Alessandro Impagnatiello: «Sì signora, suo figlio è un mostro»
Sabrina Paulis in lacrime si era scusata in tv con la famiglia di Giulia Tramontano. Le parole della conduttrice criticate sui social.
Redazione
Stasera 4 giugno su Canale 5 Il papa buono, che racconta la vita di Giovanni XXIII. Dal regista al protagonista, cosa sapere sul film.
  • Tv
Il papa buono stasera su Canale 5: trama, cast e curiosità
Stasera 4 giugno su Canale 5 andrà in onda Il papa buono, che racconta la vita di Giovanni XXIII. Dal regista al volto del protagonista, cosa sapere sul film.
Redazione
L’amante di Impagnatiello: «Voleva entrare a casa mia, avevo paura». Gli ultimi sviluppi sull'omicidio di Giulia Tramontano.
  • Cronaca
L’amante di Impagnatiello: «Voleva entrare a casa mia ma non l’ho fatto entrare, avevo paura»
Dopo aver ucciso Giulia Tramontano, il killer ha insistito per incontrare la donna con cui aveva una relazione parallela. Il racconto messo a verbale.
Redazione
Pupo: «Io stressato come Impagnatiello ma non voglio uccidere moglie e compagna». Lo scivolone del cantante.
  • Attualità
Pupo: «Io stressato come Impagnatiello ma non voglio uccidere moglie e compagna»
Il cantante da 35 anni convive con due donne: cosa ha scritto in una lettera a Dagospia.
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021