Il Bar Basso di Milano è uno dei simboli del Salone del Mobile e del Fuorisalone. A un passo da Corso Buenos Aires, al suo bancone e ai tavolini si danno appuntamento da decenni designer, addetti ai lavori, architetti, fotografi, giornalisti e modelle.
Il Basso e la creazione dello Sbagliato
Luogo di nascita del Negroni sbagliato, il Basso ha riaperto il 12 maggio di quest’anno dopo la chiusura dovuta alla pandemia ed è di nuovo pronto, come da tradizione, ad accogliere il popolo del Fuorisalone. Il locale nasce nel 1933 in zona porta Vigentina grazie a Giuseppe Basso, il quale riapre il locale (chiuso durante la guerra) nel 1947 in Via Plinio 19. Mirko Stocchetto e Renato Hausamann lo rilevano nel 1967 mantenendone il nome e introducendo il concetto di miscelazione. Il Basso diventa così il locale simbolo degli aperitivi milanesi grazie al suo cocktail più famoso nato da un un errore (o forse un gioco) di Stocchetto. Invece del gin il barman estrasse dal frigorifero il prosecco: nacque così il Negroni sbagliato.

Un bar che ha fatto la storia di Milano
Nei decenni lo “Sbagliato” ha portato in via Plinio dagli operai ai professori di architettura e ai ricercatori del vicino istituto Besta, studenti di ogni colore politico (non un dettaglio nella Milano degli Anni 70), banditi della mala, come Turatello e il boss Angelo Epaminonda detto il Tebano ma anche poliziotti. Politici e industriali, modelle e stilisti. Ci passarono anche Celentano con il suo clan, Giorgio Gaber e Enzo Iannacci. E poi Jasper Morrison, Stefano Giovannoni, Ron Arad e il giro californiano della Apple. Un popolo che senza essere richiamato da Pr o pubblicità si dava e continua a darsi appuntamento al Bar Basso con il passaparola. Facendo la storia del Salone. Per dare l’idea del fenomeno, si narra che nell’angolo di via Plinio, tra i tavolini, nel 1999 abbiano brindato almeno 1000 persone. Dopo la sosta forzata dalla pandemia, ci si aspetta un gran ritorno della movida anche quest’anno, dal 5 al 10 settembre, con il Supersalone curato dall’architetto Stefano Boeri in collaborazione con un team di co-progettisti internazionali. Un format innovativo del Salone del Mobile che tuttavia conserverà integra la tradizione dello Sbagliato.