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Caio e pepe

Dopo il profit warning e il taglio del rating da parte di S&P, la situazione in Saipem è quanto mai critica. Pure la rinegoziazione del debito passa dalla capitolazione dell’ad. Per sostituirlo scalda i motori Puliti, da poco nominato direttore generale. E per l’ex manager di Poste il futuro è tutt’altro che roseo.

8 Febbraio 2022 11:54 Luca Di Carmine
Saipem in crisi nera e Caio prossimo all'uscita

Il destino di Francesco Caio in Saipem è segnato. Lo sanno tutti nei corridoi di San Donato Milanese, dove sorge la sede della società di ingegneristica controllata da e Eni e Cassa Depositi e Prestiti. A metà marzo, dopo il consuntivo dell’assemblea straordinaria, ci sarà un ricambio ai vertici, anche perché a volerlo sono le banche impegnate in un duro lavoro di ristrutturazione del debito. L’ex amministratore delegato di Poste, sostenuto da quell’area del Partito democratico vicina a Enrico Letta, aveva provato a inizio dell’anno a chiedere al ministro Giancarlo Giorgetti una nuova collocazione. Si era parlato di Invitalia o anche di Sace, due partecipate che andranno in scadenza in primavera. Ma Giorgetti, con il suo sguardo da duro di Cazzago Brabbia, l’aveva gentilmente accompagnato alla porta. Chissà che Caio non avesse già capito che per lui la situazione stava per precipitare.

Saipem in crisi e Caio verso l'uscita
Alessandro Puliti.

Eni e Cdp corrono ai ripari e affiancano a Caio Puliti e Calcagnini 

Del resto, le ottimistiche previsioni del piano industriale di ottobre ormai sono diventate carta straccia. Il lunedì nero di Saipem, con il terzo profit warning in 10 anni, ha consegnato alla comunità finanziaria e politica italiana un’azienda in grave difficoltà e un management assolutamente inadeguato. Non deve essere funzionato qualcosa nella catena di comando, da Caio al Cfo Antonio Paccioretti, arrivato nel giugno dello scorso anno da Italgas. Per questo Eni e Cdp (rispettivamente al 30,54 e 12,55 per cento del capitale) hanno deciso di affiancare alla coppia due manager. Così venerdì 4 febbraio Saipem ha comunicato la nomina di Alessandro Puliti come nuovo direttore generale, con ampie deleghe operative. Puliti era direttore Generale Natural Resources di Eni. Si aggiunge al team di management Paolo Calcagnini a cui verrà affidata la nuova unità finalizzata a rafforzare l’attività di pianificazione e controllo finanziario delle commesse. Calcagnini era vicedirettore generale e Chief Business Officer di Cassa Depositi e Prestiti.

caio ha i giorni contati in saipem
Francesco Caio (Getty Images).

Il taglio del rating da parte di S&P

Il 23 febbraio in occasione della pubblicazione dei numeri del 2021, Saipem presenterà i risultati della revisione strategica. La situazione è più che mai critica. Dopo il profit warning è arrivata un’altra tegola. L’agenzia S&P Global ha deciso di tagliare il rating da “BB” a “BB-“, ponendolo in creditwatch negativo in vista di un potenziale ulteriore downgrade nelle settimane a venire. Ci sono troppi rischi finanziari per Saipem. Gli analisti di S&P parlano di incertezze che potrebbero pesare nei prossimi tre o quattro mesi, e che potrebbero vanificare il tentativo di raddrizzare la situazione, in primis l’obiettivo della società di tornare ad essere redditizia.

Il destino segnato di Caio in Saipem
La flotta Saipem (dal sito).

La negoziazione del debito passa dalla capitolazione di Caio

Si sta pensando a un aumento di capitale, ma potrebbe non essere sufficiente. Sul tavolo infatti ci sarebbe la linea da 1 miliardo di 12 banche con in prima fila Intesa San Paolo e Unicredit. Ma tra gli istituti di credito c’è una certa freddezza, soprattutto se non avverranno dei cambiamenti significativi ai vertici. La rinegoziazione del debito passa insomma dalla capitolazione di Caio. Certo, l’attuale amministratore delegato gode ancora della fiducia del numero uno di Eni Claudio Descalzi, ma da qui a un mese le cose potrebbero cambiare con una certa rapidità. Secondo quando si dice a San Donato, dopo il consuntivo dell’assemblea straordinaria di metà marzo, quando sarà approvato l’aumento di capitale, ci sarà il passaggio di consegne ufficiale con Puliti. In quanto a Caio, di sicuro, proverà a giocarsi le sue carte durante la prossima tornata di nomine. Quelle pesanti arriveranno però nel 2023. Quelle attualmente sul tavolo del governo (le poltrone ghiotte sono Snam, dove però l’attuale ad Marco Alverà quasi sicuramente verrà confermato, e Italgas) lo vedono fuori dai giochi.

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