Sagre del gusto: cinque appuntamenti dalle Alpi alla Sicilia
Il tradizionale Törggelen altoatesino, il peperone di Carmagnola, il fungo Porcino di Albareto, i tartufi umbri e sua maestà il cous cous di San Vito Lo Capo. Cinque sagre del gusto da non perdere.
Pronti per leccornie, specialità, aromi legati ai frutti dell’autunno? È infatti ai blocchi di partenza la stagione scandita da tante sagre del gusto che, complice il clima mite, fanno onore ai piatti della tradizione. E Tag43 ha scelto cinque appuntamenti che dall’Arco alpino alla Sicilia omaggiano castagne, vino novello, peperoni, porcini, tartufi e le infinite varianti di cous cous.
Il rito del Törggelen in Alto Adige
All’ombra dello Sciliar, fra le vette più spettacolari delle Dolomiti, il periodo in arrivo segna un’esplosione di tinte, profumi, sapori festeggiati con riti che affondano le radici nella cultura contadina. È il caso del Törggelen, diffuso nell’Alpe di Siusi e in altre località altoatesine, che si trovano lungo la Strada del vino o in Valle Isarco. In cosa consiste? Nell’andar per castagne, da un maso all’altro, approfittando dell’occasione per assaggiare anche il vino novello. Le strutture che propongono piatti stagionali, come i canederli e le salsicce con i crauti, punteggiano sentieri che attraversano vigne, castagneti, boschi e centri abitati sovrastati dai tipici campanili a cipolla. E rispettando la tradizione di ritrovarsi in cantina a vendemmia ultimata, accolgono i visitatori attorno alle Stuben, le stufe in maiolica. Da inizio ottobre a fine novembre (per i pacchetti dell’Hotel Turm di Fiè allo Sciliar, www.romantikhotels.com).
Sua maestà il peperone di Carmagnola
Una fiera antichissima e profondamente radicata, quella che celebra il peperone di Carmagnola. Nella 73esima edizione, attorno al prodotto della terra torinese ruota un cartellone ricco e variegato, con iniziative che si svolgono su otto piazze e 10 mila metri quadri, con 200 espositori e 2500 posti a sedere. Fino all’11 settembre sono in calendario cene a tema, degustazioni, assaggi di street food, rassegne commerciali. Fil rouge della manifestazione? Sostenibilità, tutela del suolo, promozione delle eccellenze. E poi sono previste arte, con la mostra Tra magia e geometria dedicata a Francesco Casorati, e musica, con nomi che vanno da Bob Sinclair a Mario Biondi, passando per Ivana Spagna e Cristina d’Avena. (www.fieradelpeperone.it).

La fiera del Porcino ad Albareto
A ridosso del confine fra Emilia e Liguria, Albareto si nasconde tra macchie di faggi e castagni, lungo la Strada del Fungo Porcino che solca l’Appennino parmense. Nel borgo che si affaccia sulla val Gotra si svolge l’appuntamento numero 25 con la Fiera nazionale dedicata al pregiato “frutto” del sottobosco: il principe del territorio, tutelato fin dal 1993 come IGP, Indicazione geografica protetta, è al centro del fine settimana che festeggia la buona tavola con menù a tema, concerti, stand gastronomici, laboratori per i piccoli, show cooking, approfondimenti dedicati agli appassionati di miceti. Tre giorni all’insegna dei profumi e del cibo di qualità, che vedono la presenza anche di produttori di Alba, patria di un’altra eccellenza di casa nostra quale il tartufo bianco. Dal 30 settembre al 2 ottobre (www.fieradialbareto.it).

Andar per tartufi a Campello
Una full immersion in un fazzoletto di natura che fa da crocevia fra Assisi, Spello, Norcia e altre splendide destinazioni umbre. È quello che offre Campello Alto, dominato dal castello e dal convento che vantano una storia millenaria, in cima a una collina poco distante dalle Fonti del Clitunno, fra olivi, querce, ippocastani e tigli. Tra le specialità culinarie della zona, che vanta ottimi salumi, formaggi e cioccolato, figura anche il tartufo nero, la cui ricerca e raccolta sono tutelate come Patrimonio immateriale dell’Unesco. E proprio queste aree danno l’opportunità di provare l’esperienza della caccia al tubero e della sua cavatura, al seguito del tartufaio, che si fa guidare da un cane esperto. Da metà novembre (per i pacchetti del Relais Borgo Campello www.borgocampello.com).

San Vito Lo Capo celebra il cous cous
Compie 25 anni anche il Cous cous fest di San Vito Lo Capo, in Sicilia, che dal 16 al 25 settembre omaggia un piatto diffuso con numerose varianti nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Per sottolineare l’importanza dello scambio fra culture differenti, ma con una matrice comune, vanno in scena 10 giorni di cucina, con sfide fra chef provenienti da aree diverse. Sono quindi in programma degustazioni, incontri, riflessioni e musica, che animano il centro trapanese arroccato attorno a strutture arabo normanne, che guardano le spiagge chiarissime riparate dal Monte Monaco. Fra i nomi di chi si esibisce in spiaggia Eugenio Bennato, Ermal Meta, Dargen d’Amico, l’Orchestra della Notte della Taranta. L’edizione di quest’anno, che va sotto il titolo di Love never stops intende recuperare il senso originario della kermesse (couscousfest.it).
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