Le kosher fatte bene

Redazione
02/07/2021

 Sadeh Farmhouse è il primo ecohotel in Europa che combina la tradizione ebraica a un radicato rispetto dell'ambiente. Dal menù all'arredamento tutto è pensato nell'ottica della sostenibilità.

Le kosher fatte bene

Combina la tradizione del kibbutz, modello di società imperniato su regole fortemente egualitarie, ad attività il più possibile sostenibili. Sadeh Farmhouse è il primo ecohotel kosher in Europa. Sorge a Orpington, nel Regno Unito, e offre agli ospiti una vacanza all’insegna del rispetto dell’ambiente e della riscoperta della cultura ebraica. Nell’edificio del 17esimo secolo originariamente utilizzato come centro d’accoglienza per bambini, i vecchi dormitori sono stati trasformati in ampie suite familiari. All’interno ci sono anche un luminoso salone e una sala per concerti. Nelle zone circostanti, anch’esse rimesse a nuovo, invece, spazio a una piscina coperta, campi da tennis, aree gioco, un orto curato direttamente dai proprietari e un pollaio.

Un menù all’insegna della tradizione ebraica

Tra le particolarità, la possibilità di provare il menù vegetariano e kosher, preparato nel rispetto delle regole alimentari ebraiche stabilite nella Torah, riferimento della cultura ebraica. Un vero e proprio viaggio gastronomico tra verdure alla piastra, insalate, cetrioli, hummus di ceci, tahini e pane azzimo. Il tutto accompagnato dalla birra prodotta da un piccolo birrificio locale, da cocktail di cedro e vino ai fiori di sambuco. A spingere Talia Chain, direttrice dell’hotel, a dare forma all’idea è stato un viaggio negli Stati Uniti, dove ha avuto modo di conoscere e visitare una struttura simile, a metà tra un agriturismo e una tradizionale fattoria comunitaria ebraica.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Sadeh farm (@sadeh_farm)

Come nasce il primo hotel kosher in Europa

Unendo al desiderio di proporre una soluzione alla crisi climatica, l’invito della religione a prendersi cura del pianeta, è ritornata in Inghilterra alla ricerca di un progetto analogo. Assunte le redini di Skeet Hill House, casa famiglia per bambini poveri gestita dallo Jewish Youth Fund dal 1940, è stata poi costretta a sospendere le attività a causa della pandemia. Un incidente inaspettato, trasformato nell’occasione per dar vita al Sadeh Farmhouse. Qui tutto è orientato per rispondere al mantra del tikkun olam, la necessità di riparare il mondo. Una missione che trova la sua naturale espressione in un approccio eco-friendly, ben visibile già nell’arredamento, nella pulizia e, più ancora nello smaltimento dei rifiuti. Le coperte, i cuscini, le tende, i tappeti sono stati confezionati con materiali riciclati. I detersivi e i prodotti per l’igiene personale sono biologici. E tutto lo scarto delle cucine viene trasformato in compost o in mangime per i polli.

 

Non solo l’ecohotel, anche l’insegnamento

Accanto alla gestione dell’albergo, Chain si occupa di portare avanti anche un progetto didattico di sensibilizzazione ambientale destinato ad ebrei e non ebrei e concentrato sulla diffusione di abitudini e pratiche sostenibili. «La comunità ebraica in Inghilterra si sta interessando molto alla salvaguardia del pianeta», ha spiegato al Guardian, «Quando sono ritornata dall’America nel 2014, la crisi climatica era un argomento totalmente ignorato. La gente, quando ne parlavo, mi guardava come se fossi pazza. Ma oggi il mondo si è svegliato, è ora di agire e fare qualcosa di concreto».