Un accordo per evitare il dispiegamento di «missili offensivi da terra e forze permanenti per missioni di combattimento». È quanto avrebbero proposto gli Usa alla Russia. L’ipotesi è stata resa nota da El Pais e sarebbe stata inserita nella risposta fornita da Washington a Mosca, in seguito alla richiesta di garanzie sulla sicurezza avanzate dal Cremlino. Al momento comunque, sia la Nato che gli Stati Uniti avrebbero rifiutato di firmare un accordo con cui viene sancito il veto per Kiev di entrare nel Patto atlantico. L’esatto contrario di quanto auspicato da Mosca. «Gli Stati Uniti sono pronti per ulteriori colloqui con la Russia e la porta per la diplomazia è aperta», aveva ribadito nelle scorse ore la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.
Nuovi contingenti Usa in Europa orientale, l’ok di Biden
Dall’altra parte gli States invieranno truppe supplementari in Polonia, Germania e Romania. È quanto affermano fonti dell’amministrazione americana riportate da diversi media locali. Nello specifico duemila soldati partiranno da Fort Bragg in North Carolina alla volta di Polonia e Germania, mentre uno squadrone Styer con circa mille militari si suddividerà tra lo stato tedesco e la Romania. A ciò, come affermato a radio Polskie dal responsabile della sicurezza polacco Pawel Soloch, si aggiungeranno altri 2.500 militari. «Ci affidiamo ai soldati americani e sono già stati condotti negoziati in questa direzione. Gli Stati Uniti hanno già annunciato l’altro giorno il trasferimento di oltre 8.000-8.500 soldati per tutta l’Europa orientale». Attualmente sono circa 5.500 i militari americani di stanza in Polonia.

Ieri la telefonata tra Mario Draghi e Vladimir Putin
Per quanto riguarda l’Italia, invece, è di ieri la notizia di una conversazione telefonica tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e Vladimir Putin: i due leader hanno concordato sulla necessità di un impegno comune per la soluzione della crisi. Non sarebbe a rischio, inoltre, avrebbe confermato il leader russo «la fornitura di gas all’Italia».