Putin: «Sanzioni e no fly zone sono dichiarazioni di guerra»
Le parole del capo del Cremlino fanno temere l’escalation del conflitto. Ma la Nato ha già detto no alla zona di esclusione aerea, nonostante le pressioni di Zelensky.
Il presidente russo Vladimir Putin, nella stessa giornata, ha paragonato sia le sanzioni imposte dall’Occidente che la possibile istituzione di una no fly zone in Ucraina una «dichiarazione di guerra» alla Russia. In attesa del terzo round di negoziati, il clima si fa sempre più teso. «Ogni mossa in quella direzione sarebbe da noi considerata una partecipazione al conflitto armato», ha spiegato il capo del Cremlino durante un incontro con Aeroflot, compagnia di bandiera russa che ha interrotto tutti i voli internazionali, tranne quelli da e per la Bielorussia.

Nonostante le pressioni del presidente Volodymyr Zelensky, la Nato non adotterà però la no fly zone sui cieli ucraini. «Abbiamo la responsabilità di prevenire che questa guerra si estenda oltre l’Ucraina. Perché sarebbe ancora più pericoloso, più devastante e costerebbe ancora più sofferenza umana», ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione straordinaria con i ministri degli Esteri dell’Alleanza atlantica, sottolineando come «l’unico modo per attuare una no fly zone è inviare aerei Nato e abbattere gli aerei russi», ipotesi non percorribile.

Cosa ha detto Putin sulle sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia
«Molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. Le sanzioni equivalgono a una dichiarazione di guerra». Ha detto anche questo Putin nel corso dell’incontro con il personale femminile dell’aviazione civile russa, aggiungendo che le conseguenze di un eventuale conflitto Nato-Russia «sono chiare a tutti».
Putin: «Il lavoro dei corridoi umanitari impedito dai nazionalisti ucraini»
Il presidente russo ha poi parlato di quanto accaduto oggi a Mariupol, dove era in programma l’evacuazione della città, poi rinviata a causa del mancato rispetto del cessate il fuoco, almeno secondo Kiev: «Il lavoro dei corridoi umanitari viene impedito dai nazionalisti ucraini». Per quanto riguarda l’andamento del conflitto, Putin ha affermato che «sta andando tutto secondo i piani» di Mosca, dicendosi certo che l’esercito russo raggiungerà i suoi obiettivi. Il capo del Cremlino ha poi aggiunto che non intende dichiarare la legge marziale in Russia: «Dovrebbe essere introdotta solo quando c’è un’aggressione esterna. Non la stiamo subendo e spero che non lo faremo».