Dalla Russia piovono accuse su Kyiv per un tentativo d’attacco con i droni contro il Cremlino. Secondo il servizio stampa presidenziale russo, ripreso poi dall’agenzia Ria, nella notte «è stato effettuato un tentativo di colpire con due droni ucraini la residenza del presidente russo al Cremlino». Nella nota si specifica che «l’attacco è stato sventato e Vladimir Putin risulta illeso». Sui social circolano anche due video in cui si vede del fumo bianco salire dal palazzo dopo la caduta dei droni, abbattuti e recuperati da Mosca. L’Ucraina, però, ha smentito il proprio coinvolgimento con il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podoliak: «Non abbiamo nulla a che fare con gli attacchi».
Astonishing footage of last night's drone attack on the Kremlin pic.twitter.com/3rghCHdIed
— Francis Scarr (@francis_scarr) May 3, 2023
Mosca: «Atto terroristico pianificato»
La nota del servizio stampa presidenziale accusa l’Ucraina: «Questa notte, il regime di Kyiv ha tentato di colpire con veicoli aerei senza equipaggio la residenza del presidente della Federazione russa al Cremlino. Due veicoli aerei senza equipaggio erano puntati contro il Cremlino. A seguito di azioni tempestive intraprese dai servizi militari e speciali che utilizzano sistemi radar, i dispositivi sono stati messi fuori uso. A seguito della loro caduta e della dispersione di frammenti sul territorio del Cremlino, non ci sono state vittime e danni materiali». La Russia parla di «un atto terroristico pianificato e un attentato alla vita del presidente della Federazione, compiuto prima del Giorno della Vittoria, la parata del 9 maggio, alla quale è prevista anche la presenza di ospiti stranieri».
Peskov: «La Russia si riserva di adottare misure di ritorsione»
Dalla presidenza, anche tramite il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, si spiega anche che «il programma» in vista della parata del 9 maggio «non è cambiato, continua come al solito». Putin oggi sarebbe fuori Mosca e forse lo era anche in nottata, quando è stato sventato l’attacco. La nota prosegue e specifica che «la parte russa si riserva il diritto di adottare misure di ritorsione dove e quando lo ritiene opportuno». Non ci sono conferme dell’attacco se non la nota diramata da Mosca e i due video diffusi sui social, di cui si sta tentando di verificare l’autenticità.

L’Ucraina risponde: «Nulla a che fare con l’attacco»
Da Kyiv è poi prontamente arrivata la smentita del coinvolgimento dell’Ucraina. Mykhailo Podoliak, il consigliere di Zelensky, spiega: «Naturalmente l’Ucraina non ha nulla a che fare con gli attacchi con i droni al Cremlino». Poi ha ipotizzato che l’attacco possa essere «una escalation voluta da Mosca in vista della parata sulla piazza Rossa il 9 maggio». Il portavoce Sergei Nykyforov a Ukrainska Pravda ha rincarato la dose: «Non abbiamo informazioni sul cosiddetto attacco notturno al Cremlino. Tuttavia, come il presidente Zelensky ha detto in numerose occasioni, l’Ucraina dispiega tutte le sue forze e capacità per liberare i suoi territori, invece che attaccate il territorio di un altro paese. Quanto avvenuto a Mosca è ovviamente una escalation in vista del 9 maggio. È quello che ci aspettiamo dagli avversari». Intanto alle 15.28, ora italiana, è scattato nella capitale ucraina l’allarme antiaereo e l’allerta è massima per eventuali ritorsioni.