Russia e Ucraina hanno accettato di ricevere una delegazione dai Paesi africani con l’obiettivo di trovare una soluzione pacifica al conflitto iniziato il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, precisando che la missione internazionale è promossa non solo dal Sudafrica appunto, ma anche da Egitto, Zambia, Senegal, Repubblica del Congo e Uganda.

Cosa ha detto Ramaphosa da Singapore
«Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con cui sono in contatto, hanno concordato di ospitare una missione di diversi capi di Stato africani a Mosca e a Kyiv», ha detto Ramaphosa da Singapore, dove si trova in visita ufficiale. «Dobbiamo sforzarci per trovare una soluzione pacifica al devastante conflitto in Ucraina, al suo costo in vite umane e all’impatto sul continente africano», ha sottolineato il presidente del Sudafrica. «L’Africa è preoccupata per la crisi in Ucraina, che colpisce direttamente i Paesi africani e provoca l’aumento dei prezzi di cibo e carburante», ha aggiunto.

Sudafrica neutrale, ma vicino alla Russia
Nonostante «straordinarie pressioni», Ramaphosa ieri aveva difeso la posizione di neutralità del suo Paese sul conflitto in Ucraina, ribadendo che il Sudafrica non si schiererà in quella che aveva definito «una sfida di fatto tra Russia e Occidente», facendo contestualmente un appello per una risoluzione pacifica della guerra. Le dichiarazioni di Ramaphosa, il quale ha evidenziato che la posizione non allineata del Sudafrica non favorisce i alcun modo la Russia rispetto ad altri Stati, sono state di fatto una risposto alle esplicite accuse dell’ambasciatore americano Reuben Brigety, secondo cui Pretoria ha aver fornito armi e munizioni a Mosca lo scorso dicembre. Per quanto neutrale, il Sudafrica è però molto vicino alla Russia: il capo delle forze di terra dell’esercito sudafricano, il generale Lawrence Mbatha, è infatti volato a Mosca per un incontro bilaterale con la controparte russa, pianificato da tempo.