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Wargame

Russia Today, ex wrestler e improbabili esperti: volti e programmi della tv di Mosca

Programmi in cui la realtà viene ribaltata e la guerra cancellata. Analisi affidate a ex wrestler, sostenitori del complotto e improbabili esperti, spesso di origine americana o britannica. Volti e show di Russia Today, l’emittente bannata in Ue.

5 Marzo 2022 10:05 Guido Mariani
Russia Today, ex wrestler e improbabili esperti: volti e programmi della tv di Mosca

Chi avesse avuto l’avventura, o la disavventura, di seguire la crisi e poi la guerra in Ucraina sul canale internazionale Russia Today finanziato dal governo russo si è immerso nei giorni scorsi in uno sconcertante universo fatto di propaganda, analisi politiche basate su una realtà che non esiste, reportage trionfalistici in cui gli aggressori diventano liberatori e documentari che riscrivono la storia. Nulla di strano né di sorprendente, la verità, si sa, è la prima vittima di ogni conflitto, e le guerre si combattono da sempre a colpi di comunicazione. La cosa che sorprende è il variopinto mondo dei conduttori e dei commentatori, molti di nazionalità inglese e americana, che si è prestata a questa macchina al servizio di uno Stato oggi protagonista di un’invasione militare contro uno stato democratico.

Russia Today, ex wrestler e improbabili esperti: volti e programmi della tv di Mosca
Gli studi televisivi di Russia Today (Getty)

La nascita di Russia Today: dall’idea di un’informazione internazionale ai finanziamenti del Cremlino 

RT è un canale sorto nel 2005 e nato con l’intento di dare un’informazione internazionale, in più lingue e più attenta al punto di vista russo. Una strategia per contrastare il percepito pregiudizio anti-Cremlino dei grandi media occidentali. Nella sua storia ha avuto, forse, anche dei meriti. Innanzitutto quello di arricchire il panorama informativo a livello globale e quello di fornire su alcune tematiche prospettive coraggiose e non scontate. Ma col passare del tempo il network è sempre più diventato uno strumento di propaganda contro gli Stati Uniti, contro l’Unione Europea, contro il liberalismo. In sostanza, contro l’intero sistema dei media occidentali, i cui innegabili punti deboli sono stati abilmente utilizzati per diventare l’ossatura della programmazione. Un report dell’intelligence americana relativo alle indagini sulle influenze russe nelle elezioni del 2016 che portarono alla Casa Bianca Donald Trump, ha rivelato come Mosca spenda circa 200 milioni di dollari all’anno per sostenere il canale. Negli Stati Uniti, contrariamente a quello che avviene di solito, Russia Today paga per essere presente nei bouquet delle piattaforme dei distributori di canali via cavo e satellitari. Nei giorni che hanno preceduto l’invasione russa in Ucraina il palinsesto era incentrato su un’insieme di commenti di analisti politici che negavano ogni intenzione di Putin di invadere il paese. Più volte in pochi giorni è stato trasmesso un documentario sulla storia dell’Ucraina, un paese, era la tesi, che di fatto è una mera invenzione post-sovietica voluta dall’Occidente. Viene in mente la frase del cancelliere austriaco Metternich del 1847: «L’Italia è un’espressione geografica».

Nelle ore dell’invasione all’Ucraina su Russia Today uno show satirico

Il giorno in cui Putin ha ordinato l’avvio dell’invasione, RT mandava in onda la trasmissione Redacted Tonight uno show diretto al pubblico americano tra il satirico e il giornalistico ricalcato sull’americano Daily Show (condotto fino al 2015 da Jon Steward), in cui il conduttore, il sedicente comico Lee Camp, intervistava Benjamin Norton, un giornalista americano che vive in Sudamerica, sulla questione Ucraina. La versione era che l’attuale stato Ucraino, un governo golpista e fantoccio degli Stati Uniti sostenuto da movimenti neo-nazisti, sta combattendo dal 2014 una guerra per procura contro la Russia di Putin. «È esilarante», ironizzava il conduttore. «Se guardate la CNN adesso staranno dicendo: “Questa è follia! Putin ha deciso di prendersi un paese!”». Poche ore dopo iniziavano i bombardamenti. Questo show, che proseguiva con una denuncia sul sistema sanitario americano e un approfondimento sulle origini del Monopoli, è un classico esempio del curioso ambiente che popola il canale informativo.

Russia Today, ex wrestler e improbabili esperti: volti e programmi della tv di Mosca
In un negozio le televisioni proiettano un discorso di Putin (Getty)

Wrestler, comici e figli di ex ministri URSS, chi sono i conduttori di Russia Today

RT ha reclutato una variopinta squadra di anchorman, opinionisti e giornalisti. Uno di questi è Jesse Ventura, ex wrestler della WWF (oggi WWE, ai tempi era detto “The Body”) diventato nel 1999 governatore per un mandato dello stato del Minnesota. È poi passato a militare in diversi partiti minori americani, specializzandosi in diffusione di teorie del complotto. Sull’emittente del Cremlino conduce The World according to Jesse. Dennis Miller è un altro comico americano che ha avuto in patria momenti di grande popolarità, venuta meno questa ha accettato di condurre un talk show in cui intervista personaggi dello spettacolo e del costume, con un taglio ovviamente critico sull’attuale stato della cultura americana. Sophie Shevardnadze (che presenta Sophie & Co) è la nipote di Eduard Shevardnadze, ex ministro degli esteri dell’URSS e poi presidente filo-russo della Georgia. L’inglese Afshin Rattansi, con un passato tra BBC, Al Jazzera e Cnn, conduce Going Underground programma che vuole costruire una contronarrazione dei media occidentali.

Tra i suoi ospiti più frequenti c’è John Pilger, anziano giornalista australiano dalla autorevolissima carriera ma ormai da tempo accanitosi contro i media occidentali. Parlando con Rattansi a inizio febbraio diceva: « È una delle storie più distorte che io possa ricordare. I russi, che tutti dicono essere gli aggressori e che stanno per invadere, stanno in Russia. I missili degli USA sono ai confini della Russia, le truppe Nato circondano la Russia. L’aggressione mi sembra un’altra. Non è nient’altro che propaganda da guerra fredda quando i russi stavano sempre per arrivare». Un altro conduttore che fa le pulci alla stampa dei cosiddetti corporate media è Steve Malzberg già protagonista di talk show radiofonici americani, sostenitore di Trump e ospite frequente di Fox News. Nel suo ultimo Eat the press si preoccupava di mostrare come i giornalisti americani fossero troppo morbidi contro Biden. Scottie Nell Hughes, nota solo per essere comparsa nel 2016 sulla Cnn come voce pro-Trump, conduce Cross Talk. Ha presentato la guerra in Ucraina con queste precise parole: «400 giorni nella sua presidenza e Joe Biden  affronta la sua seconda crisi internazionale»  ha parlato poi dei danni che le sanzioni, alla Russia, faranno sull’economia, quella americana. Quando si dice punti di vista.

Tra i provvedimenti dell'Ue anche la sospensione di Russia Today: il canale moscovita che ospita curiosi e improbabili esperti
Jesse Ventura (Getty)

Improbabili economisti e finti esperti, gli altri altri volti di Russia Today

Ma anche più articolato è il sottobosco di cronisti e ospiti chiamati a raccontare e commentare le notizie di attualità. Nelle strisce informative compaiono misteriosi economisti, saggisti ed esperti. Un cronista dell’emittente, corrispondente da New York è stato smascherato come ex membro di un oscuro movimento di sinistra pro Nord Corea. Tra gli analisti dell’attuale crisi è comparsa più volte Jennifer DeMaster che ha sostenuto il diritto di Putin a riconoscere la sovranità delle repubbliche secessioniste. Qual è la sua qualifica? È un assistente difensore civico nella città di Milwaukee. Un quotidiano della città ha indagato sul suo curriculum, trovando un titolo di studio in un’università del prete televisivo estremista Pat Robertson e la militanza in alcuni gruppi anti-islamici. Il comune di Milwaukee l’ha immediatamente licenziata. Il politico scozzese George Galloway si scagliava pochi giorni fa contro la Nato. È un ex parlamentare laburista espulso dal partito poi rieletto come unico rappresentante del Partito del Rispetto nel 2012. Oggi è un autorevole membro del Partito Unionista della Scozia reduce da un 0,9 per cento di voti nelle scorse elezioni regionali britanniche. Tra rappresentanti di think tank filo-russi, economisti eretici, leader politici di partiti minori, compare anche Sean Stone, il figlio di Oliver Stone (autore del lungo documentario The Putin Interviews) anch’egli voce critica dell’Occidente e ultimamente su posizioni no vax.

RT America’s Ukraine coverage currently being helmed by this spectacularly stupid person who loves North Korea. He just related the grave news that certain European countries were supplying Ukraine with “Stringer” missiles pic.twitter.com/G9aENFqhnm

— Michael C Moynihan (@mcmoynihan) February 27, 2022

Da YouTube all’Unione europea: i provvedimenti contro Russia Today

Lo scorso 27 febbraio la Commissione Europea ha deciso di bloccare il segnale di Russia Today per fermare la macchina di propaganda del Cremlino. Lo stesso ha fatto Youtube oscurando il canale dell’emittente. Alcune piattaforme americane hanno deciso di rimuovere il network dai loro bouquet. Xenia Fedorova, responsabile della redazione francese di RT commentava così su Twitter: «La decisione di bandire il nostro canale per cui lavorano 176 dipendenti tra cui 100 giornalisti è una violazione dello stato di diritto e va contro ai principi stessi della libertà d’espressione. Niente può giustificare questa censura». Poche ore dopo le truppe russe bombardavano a Kiev la torre della televisione uccidendo nel raid almeno 5 persone e avvertendo la popolazione che abita nei pressi dei ripetitori in Ucraina di abbandonare le proprie case.

Russia Today, ex wrestler e improbabili esperti: volti e programmi della tv di Mosca
Il portale web di Russia Today (Getty)

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