Le autorità russe hanno deciso di ridurre il numero dei seggi elettorali nella Federazione. Lo ha annunciato ufficialmente la Commissione elettorale centrale. A Mosca, dove il sindaco sarà eletto a settembre, diminuiranno del 40 per cento, passando da 3.428 a 2.058. In altre regioni, la riduzione non sarà così significativa: i tagli arriveranno al massimo al 10 per cento. Ufficialmente si tratta di una misura per abituare i moscoviti al voto elettronico e per facilitare lo spoglio. Gli analisti però avvertono: il provvedimento rischia di facilitare frodi elettorali, anche – e soprattutto – in vista delle presidenziali del 2024, in cui sono attesi al voto gli abitanti dei nuovi territori annessi unilateralmente: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.

La spiegazione della Commissione elettorale centrale
I rappresentanti della Commissione elettorale centrale hanno spiegato che il taglio «rafforzerà il controllo pubblico sul processo elettorale» e «ridurrà i costi di organizzazione». Inoltre, ha sottolineato il vicepresidente del comitato elettorale di Mosca Dmitry Reut, il numero di seggi sarà ridotto vista la crescente popolarità del voto elettronico a distanza, utilizzato nella Capitale per la prima volta in occasione delle parlamentari del 2021 e poi usato di nuovo nel 2022, per le elezioni dei consigli municipali cittadini. Il fatto è che, in entrambi i casi, la procedura per il conteggio dei voti elettronici non è stata trasparente, provocando numerose proteste. Per quanto riguarda la Duma il successo dei candidati dell’opposizione in diversi distretti, ottenuto con il voto “tradizionale”, è stato ribaltato dopo il conteggio di quelli espressi a distanza: e così si è verificato il trionfo di Russia Unita, ovvero il partito di Vladimir Putin.
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Il maggior ricorso al voto elettronico aumenta il rischio di frode
Una fonte di Meduza vicina a Russia Unita ha spiegato: «Ora le elezioni vanno avanti per tre giorni, quindi non c’è fisicamente bisogno di un grande numero di seggi come prima». Secondo un analista politico interpellato sempre da Meduza, la riduzione dei seggi elettorali potrebbe far calare l’affluenza offline di circa il 25 per cento: questo impedirebbe la formazione di code, cancellando ritardi e disagi, nonostante il taglio in programma. Secondo altri analisti tra cui Andrey Buzin, avvocato esperto di diritto elettorale, esiste però il rischio concreto che, a fronte di un controllo pressoché inesistente, il voto elettronico possa fornire «opportunità di falsificazione praticamente illimitate».

Meno seggi, più propaganda del Cremlino: lo scenario futuro
La riduzione dei seggi elettorali potrebbe essere utilizzata anche dalla propaganda del Cremlino, ha detto Buzin a Meduza. Le file, sostiene, si creeranno anche più di prima e sarà più facile per le tv statali trovare e filmare seggi elettorali con una fila di elettori pronti a esprimere la propria preferenza. Mostrare, insomma, che il popolo vota in massa, a favore dello zar Putin e degli esponenti del suo partito. «La riduzione del numero di seggi elettorali è un simbolo del degrado delle elezioni in Russia, ma non quello principale, rappresentato dalla riduzione della vera competizione politica», ha chiosato.