Russia, revocata la licenza anche al sito di Novaya Gazeta

Redazione
15/09/2022

Il giornale indipendente, diretto dal premio Nobel per la Pace Muratov, ad aprile ha comunque aperto una redazione online che lavora dall'Europa, per raccontare senza censure la guerra in Ucraina.

Russia, revocata la licenza anche al sito di Novaya Gazeta

Su richiesta di Roskomnadzor, ovvero l’ente di controllo sui media del Paese, la Corte suprema russa ha deciso di revocare la licenza anche al sito di Novaya Gazeta: quella del giornale cartaceo indipendente, diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, era stata revocata il 5 settembre. Lo ha reso noto la stessa Novaya Gazeta.

Russia, revocata la licenza anche al sito di Novaya Gazeta, giornale indipendente diretto dal premio Nobel Muratov.
Dmitry Muratov esce dalla redazione moscovita di Novaya Gazeta (Getty Images)

Il 5 settembre revocata la licenza alla versione cartqcea

«Il tribunale Basmanny di Mosca ha invalidato il certificato di registrazione della versione cartacea di Novaya Gazeta», aveva annunciato dieci giorni fa il quotidiano sui social. «Il giornale oggi è stato ucciso», aveva scritto la redazione in un editoriale. «Oggi hanno ucciso di nuovo i nostri colleghi, che erano già stati uccisi da questo Stato per l’adempimento del loro dovere professionale». Negli anni sette giornalisti della testata (Igor Domnikov, Yuri Shchekochikhin, Anna Politkovskaya, Stanislav Markelov, Anastasia Baburova, Natalya Estemirova, Orkhan Dzhemal), che Mikhail Gorbaciov contribuì a fondare, sono stati uccisi in omicidi considerati legati ai servizi russi.

Russia, revocata la licenza anche al sito di Novaya Gazeta, giornale indipendente diretto dal premio Nobel Muratov.
Dmitry Muratov mostra con orgoglio una copia cartecea di Novaya Gazeta (Getty Images)

Novaya Gazeta, l’edizione dall’Europa per aggirare la censura

Roskomnadzor aveva chiesto alle autorità competenti la revoca della registrazione del giornale indipendente il 26 luglio: la testata non aveva fornito per tempo il proprio statuto editoriale, questa la motivazione uffciale. Ma già a fine marzo Novaya Gazeta aveva autonomamente sospeso le pubblicazioni, a seguito del giro di vite del Cremlino sui media indipendenti. E parte della sua redazione aveva lasciato la Federazione Russa lanciando una nuova edizione dall’Europa, per poter raccontare senza censure l’invasione russa dell’Ucraina. Il 15 luglio era arrivato il lancio di una rivista cartacea che poteva essere letta in pdf tramite un nuovo sito, chiamato Novaya Rasskaz-Gazeta: il nuovo progetto editoriale del quotidiano indipendente è durato pochissimo, dato che la procura ne ha deciso la chiusura per aver screditato le forze armate russe: «Il nostro sito è stato ucciso subito dopo la sua nascita. L’abbiamo tenuto in vita per sette giorni e nove ore», aveva scritto la redazione.