Un tribunale di Mosca ha ordinato l’arresto di due importanti figure dello spettacolo in Russia. Si tratta del produttore cinematografico ucraino Alexander Rodnyansky, candidato quattro volte ai premi Oscar, e del regista teatrale Ivan Vyrypaev. Sono colpevoli di aver diffuso false informazioni sulla guerra in Ucraina e saranno arrestati non appena le autorità russe riusciranno a farli estradare. Il primo vive infatti fra Europa e Stati Uniti, mentre il secondo si trova da tempo in Polonia. Entrambi hanno sempre mostrato sostegno al popolo di Kyiv, chiedendo più volte la fine del conflitto e una punizione esemplare per Putin.
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Chi sono Rodnyansky e Vyrypaev, nel mirino di Mosca per le critiche alla guerra
«È incredibile, ci sto solo ridendo su», ha dichiarato Rodnyansky dal Festival di Cannes, a Deadline. «Se riescono ad arrestarmi, mi processeranno con un pena detentiva fino a 10 anni». Il produttore ha poi confermato come l’annuncio sia in linea con la politica di Mosca che sta cercando di costringere al silenzio tutti coloro che sfidano Putin. «Stanno normalizzando la follia di quanto fanno oggi in Ucraina», ha proseguito. Il produttore vive fra Europa e States e non ha intenzione di tornare nuovamente in patria. Oltre ad aver lasciato la sua casa, ha infatti ceduto la sua azienda NonStop Productions. «Tornerò quando la guerra sarà finita e Putin destituito», ha concluso. «La Russia merita una punizione esemplare».

Produttore di oltre 30 film, Alexander Rodnyansky è una delle figure di spicco del cinema russo. Grazie al sodalizio con il regista russo Andrej Zvjagincev ha realizzato Loveless, candidato agli Oscar come miglior film straniero e vincitore del premio della giuria a Cannes. Nominato dall’Academy anche Est/Ovest di Régis Wargnier con Catherine Deneuve. Oltre al produttore, la Russia ha inserito nella lista dei ricercati federali, anche il regista e attore teatrale Ivan Vyrypaev. Drammaturgo polacco di origine russa, è stato in concorso per il Leone d’Oro a Venezia nel 2006 grazie al suo Euforia. Sempre nella giornata di ieri, come ricorda anche il Guardian, il tribunale di Mosca ha condannato a sette anni di reclusione l’attivista e oppositore del Cremlino Mikhail Krieger per incitamento all’odio. In passato aveva pubblicato sui social alcuni post in cui inneggiava all’impiccagione del presidente Putin.