In Russia, ipermercati e negozi offrono una scelta di prodotti sempre più limitata. Le sanzioni occidentali e l’uscita di oltre 900 aziende straniere dal Paese a seguito dell’invasione in Ucraina hanno infatti interrotto molti flussi di importazione. Ciò non si traduce in scaffali vuoti, come sottolinea Bbc Russia, ma in un’offerta limitata a pochi marchi. «I consumatori non andranno incontro alla carestia», ha messo in chiaro Ivan Fedyakov, Ceo della società di mercato Infoline. Ma il comfort degli anni passati ormai è un ricordo. I numeri più preoccupanti riguardano i prodotti per la casa e l’igiene personale, mentre in campo alimentare mancano marche di olio vegetale, funghi in scatola e yogurt. Aumentano invece gli alcolici.
Quali prodotti mancano in ipermercati e negozi della Russia
La notizia è frutto di una ricerca di NielsenIQ, compagnia di analisi del mercato globale. Lo studio ha preso in considerazione il periodo compreso fra il 21 marzo, a un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, e l’1 maggio scorso. Si è scoperto che in Russia i consumatori devono far fronte a una scarsa varietà di prodotti sia in campo alimentare che in quello di detersivi e cura del corpo. Gli analisti hanno preso in considerazione 155 categorie differenti di beni. Tra i prodotti alimentari, il crollo maggiore di varietà si è registrato per i funghi in scatola (22 per cento), olio vegetale (19,1 per cento) e yogurt (14,9 per cento). Passando invece agli altri settori, netto il calo di offerte per igiene personale (31,3 per cento) e detersivi per i piatti (31,2 per cento). Non va meglio per shampoo (25,5), dentifricio (23,8) e persino carta igienica (13,9).

In totale, la stima di NielsenIQ ha registrato un calo nella varietà dei prodotti in Russia del 22,9 per cento rispetto agli stessi mesi del 2021. La riduzione nella gamma è presente in tutti i punti vendita fisici del Paese, anche se a soffrirne maggiormente sono gli ipermercati. «Dove c’erano 10 opzioni, ora se ne trovano appena due. In alcuni casi, non ve ne sono più», ha detto alla Bbc Russia Ivan Fedyakov, Ceo di Infoline che ha collaborato alla ricerca. A suo avviso però non c’è da aspettarsi una carenza dei beni sul mercato, ma i consumatori dovranno dire addio al confort dei mesi precedenti. C’è tuttavia un settore che si è mosso in controtendenza facendo registrare addirittura un aumento. Si tratta di bevande energetiche, cocktail alcolici e gin per un totale di 12 prodotti.
Il mese scorso Mosca ha consentito importazioni per aggirare le sanzioni
Come riporta Moscow Times, a inizio maggio la Russia aveva approvato importazioni di alcuni beni senza l’accordo con il proprietario e i rivenditori autorizzati. L’economia shuttle, infatti, prevede che alcuni trader facciano la spola con l’estero con diversi prodotti assenti in patria e poi li rivendano al dettaglio. Una pratica già utilizzata nel 1994 e oggi ritornata in auge per aggirare le nuove restrizioni. L’elenco ha visto l’ingresso in territorio russo di smartphone Apple e Samsung, grandi marchi automobilistici, console da gioco e pezzi di ricambio per vari settori oltre a oggetti di uso comune come posate e cosmetici. «Tale libertà», ha affermato il ministero dell’Industria e del Commercio russo, «è concessa agli importatori al fine di saturare il mercato interno sullo sfondo di un notevole calo del volume delle merci importate in Russia».
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