Mentre tra i sostenitori di Alexey Navalny cresce la preoccupazione per le condizioni di salute dell’oppositore di Vladimir Putin, che sta scontando una condanna a nove anni in una colonia penale di massima sicurezza a 250 chilometri a est di Mosca, i funzionari del carcere hanno deciso di trasferirlo in una speciale cella di punizione, dove potrebbe rimanere per sei mesi.
1/4 The main torment of imprisonment is, of course, the inability to see the faces of your family, to talk to your loved ones. I haven’t had any visits for 8 months and yesterday I was told that I’d be transferred to a cell-type facility for the maximum possible term of 6 months.
— Alexey Navalny (@navalny) February 1, 2023
«Non ricevo visite da otto mesi e ieri mi è stato detto che sarei stato trasferito in un’altra cella per un periodo massimo possibile di sei mesi. Lì non sono consentite visite. Ciò significherebbe più di un anno senza riceverne. Anche maniaci e serial killer che stanno scontando l’ergastolo hanno il diritto di ricevere una visita, ma io no», si legge sul profilo Twitter di Navalny. «Le avversità rendono più forti, anche se non capisco perché questo dovrebbe valere anche per i miei figli. Ma soprattutto, quando ti succede qualcosa del genere, ti rendi conto di quanto sia importante combattere questo regime senza scrupoli».

Che cosa sono le celle PKT
Il tipo di cella in cui è identificata dall’acronimo PKT, che sta per “Pomeshchenie kamernogo tipa”. Si tratta di celle di isolamento particolarmente anguste, lontane dalle altre parti del complesso carcerario. Ai detenuti delle celle PKT sono concesse, ogni sei mesi, una breve visita e una consegna di pacchi. Ogni giorno possono uscire dalla cella, per un’ora e mezza d’aria. La comunicazione con altri detenuti è limitata, ma possono prendere in prestito libri dalla biblioteca della prigione e scrivere lettere.
Le parole del legale e della portavoce
L’avvocato Vadim Kobzev ha affermato che la salute del suo assistito è notevolmente peggiorata nell’ultimo mese e che i medici della prigione stanno trattando in modo sbagliato la malattia respiratoria che lo affligge: dosi eccessive di antibiotici gli hanno fatto perdere sette e causato forti dolori allo stomaco. «Per tutto questo tempo non ci sono state né chiamate, né visite. Una gabbia di cemento. Putin ha cercato di uccidere rapidamente Navalny. Ora lo sta uccidendo lentamente, con la tortura», ha scritto su Twitter la portavoce del dissidente, Kira Yarmysh: nei giorni scorsi aveva denunciato che il rivale numero uno di Putin era stato rinchiuso di nuovo in cella di isolamento, per l’undicesima volta da agosto. Adesso sembra che dovrà rimanerci, per molto tempo.

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Navalny è stato imprigionato nel gennaio 2021, quando è tornato in Russia dopo essersi ripreso da un avvelenamento quasi fatale con quello che gli scienziati occidentali hanno determinato essere novichok, agente nervino sviluppato ai tempi dell’Unione Sovietica.