Quasi 100 milioni di rubli (95,3), circa 1,4 milioni di dollari. È quanto speso dalla Russia per una maratona di concerti in favore della guerra in Ucraina. La serie di live, dall’emblematico titolo Za Rossiyu (letteralmente, “Per la Russia”), per accrescere il consenso intorno alla ‘operazione militare speciale’ lanciata da Vladimir Putin. come riporta Bbc News Russian, si tratta più grande contratto statale mai concluso in Russia per un simile evento. Sul palco artisti della musica pop e rock molto noti in patria, oltre ad alcuni poeti. I costi comprendono anche i trasferimenti aeroportuali, gli hotel e i servizi di organizzazione. Extra invece le spese per l’attrezzatura e la sicurezza, di cui non sono riportati i costi.
Costi e artisti della maratona di concerti pro-guerra della Russia
La maratona musicale patriottica ha coinvolto 30 città dal 14 aprile al 3 maggio scorso. I titoli dei programmi dei concerti lasciano poco spazio all’immaginazione: “Nessun uomo resterà indietro”, “La vittoria è nostra”, “Per te, Patria” e “Andrà tutto bene”. Spazio anche per gli hashtag con cui permettere al pubblico di interagire online. I più utilizzati sono stati l’equivalente di Per un mondo senza nazismo e Siamo insieme. Il computo totale ha visto la partecipazione di 34 artisti di vario genere, spaziando dal pop al rock fino alla poesia. Il più pagato è stato il gruppo SerGa del frontman Sergey Galanin, che ha incassato 10,5 milioni di rubli (157 mila dollari) per un totale di sette esibizioni.

Spulciando i contratti, il cantante Sergey Bobunets, ex leader della rock band Smyslovye Gallyutsinatsii, ha guadagnato 6,9 milioni (103 mila dollari) per cinque performance. Sei milioni di rubli (90 mila dollari) a testa per le band Pilot e Va-Bank rispettivamente per quattro e cinque spettacoli. In merito alle singole esibizioni, la più costosa è stata quella degli Uma2rman a Barnaul, nel sud-ovest della Siberia, per cui il Cremlino ha speso 4,1 milioni di rubli (61 mila dollari). Per tre show PosleZavtra, band nota per il singolo Svoikhne brosaem (“Nessun uomo lasciato indietro”), invece di milioni di rubli ne ha incassati 2,1 (31 mila dollari). Circa 81 mila rubli (1400 dollari) è stato il compenso per il poeta Ivan Kupreyanov, salito sul palco in una sola occasione.
LEGGI ANCHE: Vladimir Putin, il suo discorso nella Giornata della Vittoria del 9 maggio
È andata peggio a Sergey Lazarev, cantante e attore che ha rappresentato la Russia all’Eurovision Song Contest nel 2016 e nel 2019, arrivando terzo ad entrambe le manifestazioni. Avrebbe dovuto suonare a Lipetsk il 29 aprile, ma il giorno prima è stato sostituito dal cantante Nikolai Baskov. Il motivo? Aveva chiesto sui social la fine della guerra in Ucraina. Anche se il post è stato subito cancellato, è arrivata puntuale la scure della censura di Stato.
Ad organizzare la rassegna una società molto vicina al Cremlino
L’idea dei concerti patriottici è stata del Research Expert Institute (EISI), organizzazione senza scopo di lucro esterna al mondo dello spettacolo ma molto vicina al Cremlino, mentre l’organizzazione è stata appaltata alla Rosconcert, società di proprietà del ministero della Cultura russo. Come riporta la Bbc, l’EISI è stata fondata prima delle elezioni presidenziali del 2018 che confermarono la leadership di Vladimir Putin. Tra i fondatori importanti università nazionali e la Russian Society of Political Scientists. A capo del cda il presidente del partito Russia Unita Boris Gryzlov. Proprietario del sito web della rassegna è invece Pavel Doroshenko, collaboratore di lunga data del capo dell’EISI Anna Fedulkina. Entrambi hanno coperto posizioni di rilievo presso Polilog, agenzia di consulenza privata con forti legami con il presidente Putin.
The price tag for the “musical and patriotic marathon” series makes it the largest state contract ever to be signed for such events in Russia. https://t.co/NjQbknOFTQ
— The Moscow Times (@MoscowTimes) May 12, 2022
«Un’istituzione vicina al Cremlino ha più peso politico per negoziare con gli artisti e contrattare le tariffe», ha detto alla Bbc Ilya Shumanov, direttore generale di Transparency International Russia. Tuttavia, alcuni produttori che lavorano nel mondo dello spettacolo hanno fornito pareri diversi circa i costi dell’evento. Per alcuni infatti sono spese troppo care, mentre per altri si tratta di transazioni standard. Le fonti Bbc riportano come, prima della pandemia, un costo medio per una maratona di 30 concerti avrebbe avuto sempre un costo di 95 milioni di rubli, comprese però attrezzatura e sicurezza. Queste ultime coprono il 70 per cento del totale, ma stavolta non rientrano nelle spese riportate.