Dall’inizio della guerra in Ucraina, la Russia sta affrontando una vera e propria fuga di cervelli, che sta mettendo in difficoltà alcuni settori. Sicuramente mancano lavoratori IT. Per questo, il ministero dell’Interno ha annunciato di aver semplificato «le procedure di acquisizione del permesso di lavoro e di soggiorno per i cittadini stranieri che sono specialisti informatici».
Ingegneri del software cercasi
L’obiettivo è attirare in Russia più ingegneri del software possibili. È questa, in particolare, la figura che serve di più alle aziende locali. Le società IT russe potranno stipulare contratti con specialisti senza richiedere per loro il permesso di lavoro. Dopo tre mesi trascorsi in Russia, anche i famigliari dei neo assunti potranno ottenere il permesso di soggiorno a tempo indeterminato, attraverso una procedura semplificata. Il concetto di “famiglia”, nell’ottica di attrarre quanti più specialisti possibili, è tra l’altro davvero ampio: coniugi, figli e generi/nuore, genitori e nel caso rispettivi coniugi, nonni e nipoti.

La grande fuga dopo l’invasione dell’Ucraina
Questa mossa fa seguito agli sforzi – spesso vani – da parte delle aziende statali e private di trattenere i lavoratori russi nel Paese, poco propensi a restare per le difficoltà economiche dovute alle sanzioni occidentali e le sempre più frequenti repressioni politiche. Il governo di Mosca stima che 100 mila lavoratori IT, ovvero il 10 per cento della forza lavoro tecnologica della nazione, abbiano lasciato la Federazione Russa dall’invasione dell’Ucraina. Sempre secondo i dati del governo, sono 80 mila quelli che dall’estero continuano a lavorare per aziende russe.

La Duma sta per dire no allo smart working
Ma alla Duma è in discussione un progetto di legge che punta a impedire ai lavoratori di alcuni settori di lavorare a distanza dall’estero. Inoltre, lo smart working non è in generale ben visto, soprattutto in questo settore, basti pensare che a inizio mese il colosso tecnologico VK ha deciso di vietare ai dipendenti di lavorare dall’estero in modo permanente, inviando loro una lettera con cui li ha sollecitati a rientrare in patria. VK, che impiega più di 10 mila persone, possiede tra gli altri, i popolari servizi di posta elettronica e notizie Mail.ru, nonché i social network VKontakte e Odnoklassniki. Da qui la decisione di semplificare le procedure per i permessi di soggiorno e lavoro, nella speranza di attirare, se non i russi, almeno gli stranieri.
LEGGI ANCHE: VKontakte, bannata la pagina del Consiglio delle Mogli e delle Madri dei soldati