Sugli scaffali dei supermercati e negozi russi stanno comparendo confezioni di latte (ma anche di panna e kefir) da 1 kg. Secondo gli analisti di Sales.rf., come scrive il sito RBC, eliminare il litro dalla dicitura sarebbe una mossa di marketing per mascherare la diminuzione – impercettibile – del volume del prodotto. A causa della sua alta densità, infatti, un chilogrammo di latte equivale a circa 970 millilitri.
Diminuisce leggermente la quantità di latte venduto mantenendo il prezzo stabile
«La maggior parte dei consumatori non si rende conto che un chilogrammo di latte è inferiore a un litro. Giocano su questo, e in un certo senso è fuorviante», ha dichiarato Dmitry Yanin, presidente del consiglio di amministrazione della Confederazione internazionale delle società dei consumatori. Artem Belov, direttore generale dell’Unione nazionale dei produttori di latte, ha però fatto notare come solo pochi produttori abbiano adottato lo stratagemma non solo per mascherare la lieve diminuzione del volume del latte venduto ma anche per non alzare i prezzi in caso di crisi. «Il volume è leggermente inferiore», spiega Belov. «La confezione del latte rimane di dimensioni standard, ma un chilogrammo è poco meno di un litro, il che consente di risparmiare circa il 3 per cento di prodotto».
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Alla fine del 2022 i prezzi al consumo in Russia sono aumentati dell’11,9 per cento
La crescita dei prezzi al consumo in Russia alla fine del 2022 è stata dell’11,9 per cento. I prodotti alimentari sono aumentati in media del 10,3 per cento, con un balzo dei lattiero-caseari del 15,2 per cento. Un aumento, secondo l’Unione nazionale dei produttori di latte, conseguente a quello dei costi di produzione del latte, che nel 2022 sono aumentati del 7-8 per cento rispetto al 2021. Comunque meno rispetto al 2020-2021 quando, durante la pandemia, l’aumento dei costi di produzione era stato in media del 16-20 per cento per l’anno. Diminuire la quantità del prodotto mantenendo i prezzi inalterati non è una novità in Russia. Nel 2008, per esempio, le aziende lattiero-casearie avevano cominciato a distribuire confezioni da 900 ml di latte anziché da un litro e i produttori di generi alimentari confezioni da 900 gr al posto di 1 kg. Lo stesso era accaduto con le tavolette di cioccolato: da 100 grammi si era passati a 80-90. Nel 2019, a causa dell’aumento del prezzo delle uova, le confezioni si erano ridotte da 10 a nove. Il tutto sempre per evitare un aumento dei prezzi.