L’esercito russo mercoledì 4 maggio ha simulato il lancio di missili nucleari nella zona di Kaliningrad, enclave tra Polonia e Lituania, al confine con l’Unione europea. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo spiegando che le unità impiegate hanno effettuato «operazioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica». L’esercitazione, nella quale sono stati usati sistemi missilistici balistici mobili Iskander con capacità nucleare, ha riguardato attacchi singoli e multipli contro obiettivi sensibili come aeroporti ed eventuali postazioni nemiche. Un centinaio di militari, ha riferito il comando della flotta del Baltico, hanno partecipato alla simulazione di lanci contro «sistemi missilistici, aerodromi, presìdi, scorte di armamenti e posti di comando. Dopo aver completato i lanci elettronici tesi a scongiurare un potenziale contrattacco, le truppe hanno effettuato una manovra di ridispiegamento in una nuova area».
Il test del missile intercontinentale Sarmat del 20 aprile
Non si tratta della prima esercitazione di questo tipo. Il 20 aprile Mosca aveva testato un nuovo missile intercontinentale con capacità atomica, chiamato Sarmat, e prodotto interamente in Russia. Si tratta di un missile di lunghissimo raggio che può superare tutti i moderni sistemi antiaerei: con una gittata massima di 18 mila chilometri, ha colpito un bersaglio a oltre 5 mila chilometri di distanza. Sarmat, secondo quanto affermato da Putin, entrerà a far parte delle forze progettate per intervenire in caso di guerra nucleare.
L’eventualità di un conflitto nucleare e il ruolo dei media statali
Il presidente Vladimir Putin subito dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina aveva minacciato di schierare armi nucleari tattiche. Secondo gli osservatori, i media statali russi stanno cercando da qualche giorno di preparare i cittadini all’eventualità di una guerra nucleare. Come ha spiegato il premio Nobel per la Pace e direttore di Novaya Gazeta Dmitry Muratov «sono due settimane che sentiamo dai nostri schermi televisivi che dovrebbero essere aperti silos nucleari».