Vladimir Putin non è stato invitato al funerale di Elisabetta II. E nemmeno gli ambasciatori russi potranno accedere a Westminster Abbey, in occasione delle esequie della regina. Ebbene, il Cremlino non l’ha preso benissimo. Il ministero degli Esteri russo ha infatti criticato Londra per quello che ha definito un uso «profondamente immorale» di una tragedia nazionale, per obiettivi geopolitici, nel punto più basso delle relazioni russo-britanniche dalla Guerra Fredda.

Il duro messaggio sul sito del ministero degli Esteri
In una nota pubblicata sul sito web ufficiale, il ministero degli Esteri russo ha accusato il Regno Unito di «aver rilasciato dichiarazioni divisive a sostegno dei suoi obiettivi opportunistici». Il ministero ha ricordato l’impegno di Elisabetta II durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la futura regina contribuì personalmente allo sforzo bellico unendosi all’Auxiliary Territorial Service (ramo femminile e volontario della British Army), contrapponendolo al comportamento attuale delle «élite britanniche», schierate a fianco dei «nazisti ucraini».

Vladimir Putin, che aveva elogiato la regina Elisabetta II alla notizia della sua morte l’8 settembre, si era affrettato a precisare che non avrebbe partecipato al funerale della monarca. Precisazione non necessaria, dato che al presidente russo fin dall’inizio della guerra in Ucraina è stato vietato l’ingresso nel Regno Unito. Allargando il discorso, la cerimonia sarà comunque off-limits per ogni rappresentante russo.
Insieme a Russia escluse anche Bielorussia, Corea del Nord e Myanmar
Centinaia di reali e leader stranieri sono attesi lunedì all’Abbazia di Westminster, per uno dei più grandi raduni diplomatici degli ultimi decenni. La Russia il suo alleato chiave, la Bielorussia, sono tra le poche nazioni escluse dal funerale. Insieme a loro rimarranno fuori anche la Corea del Nord e il Myanmar, sanzionato dopo la stretta seguita all’ultimo golpe militare. L’Iran è invece invitato, ma soltanto al livello di ambasciatore.