Con oltre il 70 per cento delle schede scrutinate, in Russia alla elezioni per il rinnovo della Duma, la camera bassa del parlamento, il partito governativo Russia Unita ha già raggiunto il 41 per cento dei voti, ma agli exit poll è dato al 46 per cento. Secondo i calcoli di alcuni esperti, riportati dall’agenzia Interfax, è del tutto possibile che il partito che sostiene Vladimir Putin mantenga la maggioranza qualificata dei due terzi, ovvero oltre 300 seggi su 450, necessaria per le modifiche costituzionali.
Elezioni in Russia: exploit dei comunisti di Zyuganov
Buon exploit del Partito Comunista della Federazione russa di Gennady Zyuganov che arriva secondo con un risultato notevole: al momento si attesta al 21 per per cento delle preferenze grazie anche alle raccomandazioni dello Smart Voting del team Navalny che, circoscrizione per circoscrizione, aveva indicato il candidato da eleggere con più probabilità di battere. Una strategia temuta dal Cremlino che aveva costretto Apple, Google e Telegram a bloccare l’app.
Entra alla Duma il partito Gente Nuova dell’oligarca Nechajev
Poco sotto l’8 per cento i Liberaldemocratici di Vladimir Zhirinovski e Russia Giusta. Si profila poi l’ingresso nella Duma di un quinto partito, Gente Nuova, con il 7,9 per cento dei consensi, guidato dall’imprenditore della cosmesi Aleksei Nechajev. Pur sospettato di essere stato voluto dal Cremlino per incanalare il voto di protesta dopo l’esclusione del partito di Navalny Gente nuova ha intercettato una parte dell’elettorato stanca dei soliti partiti.
Brogli e irregolarità in tutto il Paese
Il voto è stato però caratterizzato da irregolarità e brogli – almeno 4.600 – in tutto il Paese. A San Pietroburgo sono stati posti in arresto diversi membri di commissioni elettorali locali e sta suscitando polemiche il ritardo nella pubblicazione dei risultati del voto elettronico a Mosca.