Mosca aveva più volte aveva avvertito i “Paesi ostili” che avrebbe ripagato con la stessa moneta il sequestro di beni russi all’estero: il presidente Vladimir Putin è passato ai fatti firmando un decreto che affida al governo federale il controllo temporaneo degli asset russi di due società energetiche straniere, la tedesca Uniper e la finlandese Fortum. Il decreto firmato dallo zar consente poi di intraprendere azioni simili contro altre società straniere, in risposta all’eventuale sequestro di beni russi all’estero. La Russia ha giustificato la sua mossa sostenendo la necessità di prendere contromisure «urgenti» per contrastare manovre degli Usa e di altri Paesi «non amichevoli e contrarie al diritto internazionali».

Gli asset di Fortum e Uniper piazzati momentaneamente sotto il controllo russo
Mosca ha preso il controllo dell’83,7 per cento di Uniper in Unipro e del 98,2 per cento della filiale russa di Fortum. Si è concretizzata dunque la minaccia del Cremlino di nazionalizzare o espropriare i beni di società straniere in territorio russo. Fortum, controllata dallo Stato finlandese, è tra i maggiori investitori stranieri nel settore elettrico russo, con sette centrali termiche nella regione degli Urali e nella Siberia occidentale, oltre al più grande portafoglio eolico e solare del Paese. Unipro è invece una sussidiaria di Uniper, a sua volta ex controllata di Fortum nazionalizzata lo scorso settembre dallo Stato tedesco per prevenirne il collasso. Gli asset delle due aziende sono stati momentaneamente piazzati sotto il controllo del governo russo, almeno fino a quando non saranno tolte le sanzioni.
Le società avevano cercato di vendere le quote dopo l’invasione dell’Ucraina
Entrambe le società avevano cercato di vendere le loro quote dopo che Putin aveva ordinato all’esercito russo di invadere l’Ucraina ormai 15 mesi fa, ma erano state bloccate dal Cremlino, che aveva vietato agli investitori stranieri di vendere beni russi senza un permesso speciale. La Russia aveva minacciato di sequestrare i beni di società straniere a partire da aprile 2022, dopo che la Germania aveva assunto il controllo temporaneo della filiale tedesca di Gazprom, che ha successivamente nazionalizzato. A settembre Berlino aveva poi preso il controllo delle tre raffinerie di petrolio dell’azienda russa Rosneft presenti in Germania.