La Russia chiude Nord Stream, Cingolani: «I prezzi del gas aumenteranno ancora»

Redazione
02/07/2022

Le linee del gasdotto saranno chiuse dall'11 al 21 luglio «per lavori di manutenzione». Intanto per la prima volta l'Ue ha importato più gas dagli Usa che dalla Federazione Russa.

La Russia chiude Nord Stream, Cingolani: «I prezzi del gas aumenteranno ancora»

Le linee del gasdotto Nord Stream saranno chiuse dall’11 al 21 luglio. Lo ha annunciato la compagnia Nord Stream Ag, motivando la chiusura di entrambe le condotte con lavori di manutenzione già pianificati, inclusi «test di componenti meccanici e sistemi di automazione per garantire un efficace, sicuro e affidabile funzionamento del gasdotto». La chiusura dei rubinetti da parte di Nord Stream andrà a impattare sul rallentamento delle forniture russe di energia. Sulla questione si è espresso il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

La Russia chiude temporaneamente il gasdotto Nord Stream, il ministro Cingolani: «I prezzi del gas aumenteranno ancora».
Roberto Cingolani (Stefano Guidi/Getty Images)

Taglio del gas russo, le parole di Cingolani

La chiusura di Nord Stream, ha dichiarato Cingolani a Sky TG24, «comporterà che ci sarà ancora meno gas e i prezzi aumenteranno perché il mercato del gas è speculativo e ci sarà una ulteriore corsa all’accaparramento». La Russia, ha spiegato il ministro, ha ridotto del 15 per cento i normali flussi diretti verso l’Italia: «Stiamo andando con un ritmo molto regolare e siamo attorno al 60 per cento degli stoccaggi. Dobbiamo arrivare al 90 per cento, un obiettivo raggiungibile». Cingolani ha spiegato che, se la Russia chiudesse del tutto i rubinetti del gas, l’Italia subirebbe meno di altri Paesi europei.

La Russia chiude temporaneamente il gasdotto Nord Stream, il ministro Cingolani: «I prezzi del gas aumenteranno ancora».
La Russia chiuderà temporaneamente il gasdotto Nord Stream (JOHN MACDOUGALL/AFP via Getty Images)

La Ue a giugno ha importato più gas dagli Usa che dalla Russia

Il colosso russo Gazprom ha annunciato di aver ridotto dell’8,6 per cento la produzione di gas nei primi sei mesi del 2022 e del 31 per cento l’esportazione verso i Paesi non aderenti alla Comunità degli Stati Indipendenti. «I recenti forti tagli della Russia ai flussi di gas naturale verso l’Ue fanno sì che questo sia il primo mese nella storia in cui l’Unione europea ha importato più gas liquido dagli Stati Uniti che tramite gasdotto dalla Russia»: lo ha scritto a fine giugno su Twitter Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia, parlando poi di un «inverno duro» per l’Ue.


La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in conferenza stampa a Praga (è iniziato il semestre ceco del Consiglio dell’Ue), ha dichiarato: «La Russia sta deliberatamente tagliando parzialmente il gas verso l’Europa e noi stiamo preparando un piano d’emergenza per l’Europa. Un punto fondamentale sarà la solidarietà».