Un importante scrittore nazionalista russo, Zachar Prilepin, è stato ferito dall’esplosione della sua auto nella città di Nizhny Novgorod. Prilepin stava rientrando in città con la famiglia, i cui membri sono rimasti miracolosamente illesi. Nell’attentato è invece rimasto ucciso sul colpo il suo autista.

Chi è lo scrittore nazionalista ferito nell’attentato
Prilepin, 47 anni, è uno scrittore, politico e giornalista russo, veterano della guerra in Cecenia dove ha prestato servizio nell’OMON, le unità speciali antiterrorismo della polizia russa. Collaboratore del periodico Novaya Gazeta e in passato membro del partito Drugaja Rossija (L’Altra Russia), nonché parlamentare della Duma, è stato un oppositore di Vladimir Putin, ma la sua visione è allineata a quella del presidente russo. Dal 2015 al 2017 è stato il consigliere di Aleksandr Zacharcenko nella Repubblica Popolare di Donetsk, dove comandava un battaglione.

Il ministero degli Esteri punta il dito contro Usa e Nato
«Non possiamo ancora dire cosa sia successo esattamente, ma sta bene» ha rassicurato una fonte vicina a Prilepin. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha scritto su Telegram: «Washington e la Nato hanno alimentato un’altra cellula terroristica internazionale: il regime di Kyiv». Senza fornire prove a sostegno dell’accusa, Zakharova ha puntato il dito anche contro il Regno Unito. «Preghiamo per Zachar», ha aggiunto.
Prilepin’s car suffered the most. pic.twitter.com/wp20z9SVNg
— NEXTA (@nexta_tv) May 6, 2023
Gli attentati contro Darya Dugina e Vladlen Tatarsky, rimasti però uccisi
Due importanti propagandisti a favore della guerra in Ucraina sono stati uccisi in attentati sul territorio russo, dal 24 febbraio 2022. Darya Dugina, figlia dell’ideologo nazionalista Aleksandr, il 20 agosto scorso è rimasta vittima dell’esplosione dell’auto sulla quale stava tornando a casa dopo aver partecipato a un festival culturale di Zakharovo. Vladlen Tatarsky, vero nome Maxim Fomin, è stato ucciso in un attentato dinamitardo avvenuto il 2 aprile in un caffè di San Pietroburgo.
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