Emergono nuovi elementi sul caso di Andrea Papi, il runner morto in Trentino dopo essere stato aggredito da un orso. La Procura della Repubblica di Trento, sulla base delle analisi genetiche effettuate nei laboratori della Fondazione Edmund Mach, ha confermato che ad aver ucciso il giovane è stata l’orsa Jj4.
Runner morto in Trentino: è stato ucciso dall’orsa Jj4
Si tratta di un plantigrado di 17 anni nato in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, Joze e Jurka, rilasciati tra il 2000 e il 2001 nell’ambito del progetto Life Ursus. La notizia del riconoscimento dell’animale è stata diffusa dalla Procura in anticipo rispetto al deposito della relazione conclusiva dei consulenti per «evidenti motivi di interesse e sicurezza pubblica». La stessa Procura ha aperto un fascicolo modello 45 senza notizia di reato.

Intanto la Val di Sole si prepara a dare l’ultimo saluto alla vittima, con i 13 comuni della valle che hanno dichiarato giornata di lutto. Alle finestre delle case saranno accesi dei lumini per chiedere la revisione del progetto Life Ursus dopo che già nei giorni scorsi i residenti avevano protestato contro le continue aggressioni da parte di animali e della mancanza di un’azione da parte delle autorità.
Nel 2020 l’animale aveva aggredito padre e figlio
Una protesta che affonda le sue radici nel 2020, quando la stessa orsa aveva aggredito due persone, padre e figlio, sul monte Peller. Era infatti il 22 giugno quando un ragazzo di 28 anni si è trovato a tu per tu con l’animale mentre stava camminando lungo un sentiero. Caduto a terra, è stato sormontato dal plantigrado e il padre, che lo seguiva a pochi metri di distanza, si è scagliato contro quest’ultimo procurandosi diverse fratture alla gamba. I due erano stati ricoverati in ospedale con ferite e lesioni, fortunatamente non mortali.

L’ordinanza di abbattimento, il Tar e il Consiglio di Stato
A seguito dell’episodio, il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti aveva firmato un’ordinanza per abbatterlo. Il WWF Italia aveva inviato una diffida formale al governatore chiedendo la revoca del provvedimento, che aveva trovato contrario anche l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Le associazioni animaliste Enpa ed Oipa avevano chiesto di sospendere l’ordinanza, incontrando il favore del Tar di Trento. L’orsa, che nel frattempo era stata catturata, era quindi stata rilasciata dopo essere stata dotata di un radiocollare (ndr oggi scarico e non in grado di trasmettere i dati relativi agli spostamenti).
+++ Il tar di Trento ha dato ragione al buon senso: sospesa l’ordinanza di abbattimento di JJ4, l’orsa Gaia. Ha vinto la vita! +++
Ho sostenuto dal primo giorno che l’uccisione di un orso non ha senso. #VivaLaVita
— Sergio Costa (@SergioCosta_Gen) July 30, 2020
+++ VITTORIA +++ ORSA #JJ4 +++
Tar Trento esamina ricorsi delle associazioni (tra cui quello di Enpa e Oipa) e conferma sospensione del provvedimento di uccisione dell’orsa. Enpa e Oipa: “Ora lavoriamo su politiche di convivenza tra uomo e orso, unica strada percorribile” pic.twitter.com/YYID906U2L
— Enpa Odv (@enpaonlus) July 30, 2020
Dopo un altro episodio di (tentata) aggressione da parte dell’animale, questa volta a due forestali, Fugatti aveva diramato un’altra ordinanza, sempre per chiedere l’abbattimento. Diversi enti avevano nuovamente presentato ricorso contro la disposizione, ricorso questa volta respinto dal Tar che aveva dato ragione alla Provincia. Il Consiglio di Stato aveva però sospeso l’esecutività del provvedimento provinciale bloccando così le pratiche di cattura e abbattimento dell’orsa, ad oggi ancora libera nei boschi del Trentino.