È stata scoperta la verità sulla morte del runner in Trentino, ritrovato senza vita solo pochi giorni fa. L’autopsia ha confermato che ad uccidere l’uomo, un giovane di 26 anni, è stato un orso selvatico.

L’incidente che ha tolto la vita al giovane runner del Trentino
Il runner che ha perso la vita in Trentino a causa dell’attacco di un orso è Andrea Papi, di soli 26 anni. Il ragazzo amava la montagna e usciva spesso di casa per dedicarsi alla sua attività preferita. Secondo l’autopsia, al momento dell’attacco dell’orso Andrea era ancora vivo. Inoltre, ora sarà prelevato il dna per capire se il predatore sia lo stesso che un mese fa ha aggredito un uomo di 40 anni che stava passeggiando con il suo cane nella stessa zona, in Val di Sole. L’aggressione è avvenuta il 5 aprile e solo dopo l’allarme dato dalla fidanzata di Andrea sono partite le ricerche per la sua scomparsa che si sono concluse con il ritrovamento del cadavere del giovane durante le ore notturne.

Le parole del WWF Italia
Sulla vicenda del runner morto in Trentino a causa di un orso si è espresso anche il WWF Italia. Infatti, il WWF ha dichiarato: «Tenuto conto della gravità dell’episodio, della dinamica e ovviamente solo dopo una sicura identificazione genetica dell’individuo ritiene che vada applicato il protocollo previsto dal Pacobace che contempla anche la rimozione dell’individuo». WWF Italia ha anche spiegato perché bisogna attuare questa soluzione: «Se un individuo mostra conclamati comportamenti pericolosi per l’incolumità umana, arrivando ad aggredire mortalmente una persona, la rimozione di questo individuo diminuisce i rischi di nuovi episodi simili e migliora l’accettazione sociale della popolazione verso la specie. Il ricorso alla rimozione deve, ed è sempre bene ribadirlo, essere in ogni caso l’ultima soluzione, quando la pericolosità dell’animale è conclamata e non esistono altre possibili soluzioni».