Con i suoi 215,16 centimetri è la turca Rumeysa Gelgi la donna più alta del mondo. Lo ha certificato il Guinness World Records, sottolineando come l’altezza fuori dalla norma della ragazza sia dovuta alla sindrome di Weaver, malattia genetica caratterizzata da una crescita eccessiva. Gelgi, che ha 24 anni, è stata rimisurata dopo essere stata nominata l’adolescente più alta del pianeta nel 2014, quando aveva 18 anni.
Rumeysa Gelgi, indomita e orgogliosa
Come spesso accade in casi del genere, a causa delle sue condizioni la ragazza di solito si muove su una sedia a rotelle. Ma, per brevi periodi, riesce anche a camminare usando un deambulatore. «Ogni svantaggio può essere trasformato in un vantaggio per te stesso, quindi accettati per quello che sei, sii consapevole del tuo potenziale e fai del tuo meglio», ha dichiarato Rumeysa Gelgi, aggiungendo che le persone sono incuriosite dalla sua altezza e che la maggior parte si mostra solidale con lei. «È un onore dare il bentornato a Rumeysa nel libro dei record. Il suo spirito indomito e l’orgoglio di distinguersi dalla massa sono un’ispirazione», ha commentato Craig Glenday, direttore del Guinness dei primati.
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Rumeysa Gelgi e Sultan Kosen, coppia da primato
Adesso la Turchia vanta sia la donna che l’uomo più alti al mondo. In campo maschile, il record appartiene infatti dal 2009 a Sultan Kosen, alto addirittura 2,51 metri. Classe 1982, detiene anche il primato delle mani più grandi al mondo (28 centimetri) e deve la sua crescita abnorme a un tumore alla ghiandola pituitaria, rimosso nel 2010, che aveva aumentato a dismisura la produzione di ormoni nel suo organismo. Come spiega il Guinness World Records il fatto che entrambi i detentori del record di uomo e donna più alti del mondo provengano dallo stesso Paese è un evento raro, anche se già capitato recentemente con due cinesi, Bao Xishun (2,36 metri) e Yao Defen (2,33 metri). In generale, la donna più alta mai registrata è stata un’altra cinese, Zeng Jinlian, che misurava 246,3 centimetri al momento della sua morte nel febbraio 1982.